Prima parte dell’articolo dedicato all’analisi approfondita de La Casa Stregata, uno dei racconti Horror più conosciuti di Howard P. Lovecraft
L’articolo di oggi è dedicato all’analisi e all’approfondimento del Racconto Horror La Casa Stregata, una delle opere più conosciute dello scrittore, poeta e saggista statunitense Howard P. Lovecraft. Sebbene la sua fama sia cresciuta solo dopo la sua morte avvenuta nel 1937, H. P. Lovecraft è considerato, insieme ad Edgar Allan Poe, uno dei maestri più influenti del Genere Horror.
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La Casa Stregata – caratteristiche
Il Racconto, scritto da Lovecraft nel 1924 ma pubblicato nel 1937, è suddiviso in cinque capitoli. Ogni capitolo racchiude al suo interno una sezione specifica della Storia, ma la Struttura che la sostiene è quella classica in Tre Atti.
Il Narratore è di tipo Intradiegetico, ovvero partecipa direttamente agli eventi e li racconta attraverso un semplice Punto di Vista in Prima Persona Singola (Io-Narrante). Il Narratore inoltre è anche il Protagonista della vicenda il quale, vista la mancanza di altri personaggi importanti, sostiene per intero lo svolgimento della Linea Narrativa Principale.
A differenza di altri racconti e di romanzi celebri analizzati su Scrittissimo, ne La Casa Stregata non sono presenti, a mio avviso, un vero e proprio Messaggio Tematico e nemmeno un Arco di Sviluppo evidente del Protagonista. Lo scopo di questo Racconto sembra essere il semplice desiderio dell’Autore di suscitare orrore e spavento nella mente del Lettore.
Tuttavia il Narratore compie una vera e propria indagine in merito alle cause che hanno portato la casa di Back Street a Providence ad essere considerata stregata. Dunque a mio parare, agli elementi classici dell’Horror si sovrappongono anche elementi tipici del Mystery.
La vicenda è ricchissima di spostamenti temporali nonostante si tratti di un Racconto e non di un Romanzo. L’anno in cui il Narratore-Protagonista affronta i misteri della casa è il 1919, ma la sua ricostruzione dei fatti parte dal 1636, anno in cui i primi cloni si stanziarono nella zona.
Per coprire un lasso di tempo così ampio il Narratore utilizza parecchi Flashback. Grazie a questo dispositivo tecnico può ricostruire le vicissitudini della casa, quelle dei suoi numerosi abitanti e di come essa abbia meritato nel tempo la fama di “stregata”.
Infine La Casa Stregata è ambientato interamente a Providence, la città natia dello scrittore ed anche quella in cui morì a soli 46 anni. E l’unica Location evidenziata è la casa stessa, in particolar modo la cantina.
La Casa Stregata – personaggi
Il Cast è ridotto a tre soli personaggi attivi. Due sono umani, ovvero il Narratore e suo zio Elihu Whipple; il terzo è “la macchia di muffa”, personaggio soprannaturale che si manifesterà nel corso della Narrazione. Tutti gli altri individui nominati nella vicenda sono solo Personaggi con Ruolo di Comparsa che non prendono parte alla vicenda in maniera attiva, se non come testimoni dei fatti o come facenti parte di antichi racconti.
Personaggi:
il Narratore: il Narratore – che non svela il proprio nome – è anche il Protagonista assoluto del Racconto. Sebbene parli davvero poco di sé stesso, dai fatti si evince che si tratta di un Protagonista con Funzione di Eroe per via delle azioni coraggiose che compie all’interno della vicenda e che porteranno poi alla “risoluzione del caso”. Di lui sa solamente che è originario di Povidence (come H. P. Lovecraft) e fin da ragazzino ha provato interesse verso la casa abbandonata di Back Street.
Elihu Whipple: è lo zio del Narratore e svolge il Ruolo di Personaggio Secondario perché partecipa agli eventi solo nella fase finale della vicenda. Il Narratore dice poco di lui: spiega solamente che è un medico vecchio stampo ed antiquario.
Ai tempi in cui si svolgono i fatti egli ha 81 anni. Il suo interesse verso la casa abbandonata di Back Street è solamente di tipo medico-scientifico e storico. Tuttavia le stranezze avvenute nel corso degli anni in quella strana casa lo hanno portato ad annotare sui dei taccuini un elevato numero di informazioni a proposito dei suoi numerosi abitanti e delle circostanze misteriose che li hanno condotti, uno dopo l’altro, ad una morte prematura.
la macchia di muffa: è il terzo “personaggio” che appare nel Racconto. Sebbene si tratti di una entità soprannaturale e prenda vita solo in un secondo momento, essa sostiene, a mio parare, il Ruolo di Antagonista del Protagonista.
La Casa Stregata – PRIMO ATTO
Capitolo uno:
nel Primo Capitolo il Narratore fa una dettagliata descrizione della casa così come appariva almeno quarant’anni prima, quando lui era ancora un ragazzino. Parla della posizione, dell’aspetto e di alcuni episodi misteriosi che sono accaduti lì dentro, alcuni dei quali vissuti da lui stesso.
Equilibrio Iniziale: Il Narratore spiega che a Providence, nel Rhode Island, quarant’anni fa soggiornava Edgar Allan Poe, nel periodo in cui corteggiava la signora Whitman. Durante le sue passeggiate verso la residenza dell’amata, il più grande maestro dell’Horror era obbligato a passare davanti ad una casa molto particolare eretta sul lato est di Back Street (ribattezzata Benefit Street in seguito).
Descrizione della casa: Questa casa, triste ed in rovina, era appollaiata sul fianco scosceso della collina e possedeva un grande cortile abbandonato.
Questa casa in origine era una fattoria, probabilmente una costruzione rustica in linea con lo stile architettonico coloniale della seconda metà dell’ottocento, tipico della regione della Nuova Inghilterra. Le porte e le finestre si trovavano al livello della strada e vicinissime alla linea di trasporto pubblico, ma dal quell’angolazione si vedeva soltanto un pezzettino di mattoni grigi e non il nucleo della casa vera e propria.
Flashback: Secondo molte persone essa eguagliava, se non addirittura superava in orrore, ogni qualsiasi più crudele fantasia che Edgar Allan Poe avesse mai scritto. Il Narratore spiega che quando era ragazzo, aveva sentito dire che in quella casa erano morte un numero impressionante di persone. E, per questo motivo, i proprietari l’avevano abbandonata vent’anni dopo averla costruita.
Gli abitanti di Providence adducevano come possibile spiegazione di tali morti il fatto che fosse malsana: essa infatti era infestata di muschio e di muffe ed il pavimento trasudava un intenso odore di marcio. Qualcuno aveva pensato anche alle correnti d’aria che spiravano nei corridoi oppure ad una contaminazione dell’acqua del pozzo. L’aspetto bizzarro di tutto ciò è che le abitazioni vicine non prestavano una simile malsanità.
Introduzione nuovo Personaggio: L’unica persona che prestava particolare attenzione a quella casa era lo zio del Narratore, il dottore Elihu Whipple, un antiquario che, all’epoca dei fatti aveva 81 anni. Nel corso della sua lunga vita egli aveva annotato su dei taccuini un certo numero di informazioni riguardanti tale casa e le persone che vi avevano abitato.
La popolazione locale non aveva mai parlato di una casa infestata dai fantasmi, non circolavano racconti raccapriccianti a suo riguardo: i più estremisti dicevano semplicemente che fosse sfortunata, ma nulla di più.
L’unico fatto certo era che in quella casa era morto un numero impressionante di persone ed il tutto era accaduto ogni volta che qualcuno aveva preso dimora al suo interno. Queste persone non morivano per cause normali; sembrava piuttosto che la loro salute peggiorasse poco alla volta. Quelli che riuscivano a sopravvivere sembravano affetti da anemia o perdevano gradualmente le proprie facoltà mentali.
Il Narratore spiega che era riuscito a scoprire tutte queste informazioni perché le sue domande insistenti avevano obbligato lo zio Elihu a mostrargli i suoi taccuini.
Flashback: Poi il Narratore spiega che durante la sua infanzia quella casa era rimasta vuota e dunque, insieme ai suoi amici, si recava spesso nei dintorni per giocare. Ricorda con chiarezza l’atmosfera soprannaturale che incombeva sopra quell’edificio diroccato. E spiega anche che il portone principale sempre aperto li aveva incoraggiati ad entrare lì dentro di tanto in tanto.
Uno degli amici, sfidando polvere e ragnatele, era perfino salito fino in soffitta, un ampio spazio sostenuto dalle travi e pieno di sedie, cassetti rotti e macchine per filare che infiniti anni di disuso avevano trasformato in sagome mostruose.
Tuttavia la soffitta non era la parte più spaventosa della casa. Era la cantina umida e fradicia che ispirava nei ragazzi la maggiore repulsione.
La presenza di muffe e di funghi velenosi era talmente abbondante che, giunti ad un determinato stadio, avevano perfino assunto una lieve fosforescenza simile ai fuochi fatui delle streghe.
Una delle attrazioni principali di questa casa era, secondo i ragazzi, una macchia biancastra che si era formata sul pavimento sporco, una specie di deposito scivoloso di muffa o forse di salnitro che, talvolta, sembrava prendesse le fattezze di una figura umana.
Prima Complicazione: Un pomeriggio piovoso il Narratore di avere visto (o forse immaginato), una specie di l’esalazione giallastra, leggera e luccicante, emanata da quella macchia e che poco alla volta saliva su per il camino. Fu proprio in occasione di quell’episodio che aveva preso il coraggio di raccontare tutto allo zio.
Capitolo due:
nel secondo capitolo il Narratore fornisce una spiegazione dettagliata di tutte le morti avvenute nella casa basandosi sugli appunti ricevuti dallo zio. Si tratta di un Flashback molto dettagliato.
Il Narratore continua la spiegazione dicendo che solo quando divenne grande lo zio gli mostrò gli appunti e i dati riguardanti quella casa abbandonata. Il dottor Whipple era un uomo di scienza, di vecchio stampo, il suo interesse verso quella casa non aveva generato in lui delle credenze superstiziose, dunque la presenza di quelle condizioni così insalubri secondo lui non aveva niente a che vedere con i soprannaturale.
Tuttavia, dopo le numerose insistenze e la sopraggiunta maturità del Narratore lo zio si era convinto a condividere con il nipote dati statistici e genealogici riguardante la casa, il tutto percorso da continui resoconti di orrori persistenti e sinistri.
Tutto questo, spiega il Narratore, aveva fatto crescere lui una curiosità crescente che aveva poi portato a conseguenze inimmaginabili, specialmente per suo zio, da tempo sepolto nel cimitero di Saint John.
Flashback: Il Narratore spiega che gli appunti dello zio cominciano con la costruzione dell’edificio, avvenuta nel 1763. La casa era stata inizialmente abitata da William Harris, da sua moglie Rhoby Dexter e dai figli Elkanah, Abigail, Rruth e William. L’uomo aveva potuto costruire la casa grazie ai guadagni derivati da commercio con l’India. La famiglia era trasferita nel nuovo quartiere residenziale di Back Street, poco prima della nascita del quinto figlio.
Nuova Complicazione: Il bambino era venuto alla luce in dicembre ma era morto subito dopo: in realtà nessun bambino sarebbe nato vivo in quella casa per oltre un secolo e mezzo.
Nuova Complicazione: l’aprile seguente sia Abigail e Ruth si erano ammalate ed erano morte. La causa del decesso era dovuto una febbre infantile che aveva provocato in loro grave deperimento. In ogni caso quella malattia sembrava contagiosa, perché sia la cameriera Hannah Bower che il domestico Eli Lideason ne erano morti poco tempo dopo. Ma le tragedie non erano ancora finite: poco dopo era venuto a mancare anche William Harris indebolito dal clima della Martinica, isola in cui aveva vissuto per lavoro nei 10 anni precedenti.
Nuova Complicazione: la vedova, Rhoby Dexter, non si era ma ripresa dalla morte della sua intera famiglia culminata con la scomparsa anche del primogenito Elkanah. Nel 1768 era caduta vittima di uno squilibrio psichico e per questo era stata rinchiusa nel piano superiore della casa. In suo aiuto era corsa la sorella maggiore, la signorina Mercy Dexter. La donna si era affezionata all’unico nipote rimastole ovvero William il quale, da quel bambino sano e robusto che era, si era trasformato in un ragazzo cagionevole e gracile.
Nuova Complicazione: lo stesso anno anche la cameriera Mehitabel era morta e l’altro cameriere, Preserved Smith, se ne era andato perché non gli piaceva l’odore della casa. Per un lungo periodo la signorina Mercy non era riuscita a trovare altri aiuti, perché la settima morte e la pazzia della sorella suscitavano troppi mormorii in città.
Tuttavia alla fine era poi riuscita a procurarsi dei servitori venuti da fuori: Ann White e Zenas Low. La presenza della donna però era durata poco tempo per via dei suoi modi di fare e poco dopo era stata sostituita da Maria Robbins.
Nel frattempo la salute mentale della povera Rhoby Dexter peggiorava di giorno in giorno. Le sue grida erano divenute così insopportabili da far trasferire il figlio William dal cugino Peleg Harris.
Nuova Complicazione: Il 1772 aveva segnato la morte del cameriere Zenas Low e il 1773 quella della signora Rhoby Dexter.
Svolta Narrativa: Nel 1775 William Harris nonostante i suoi 16 anni e la costituzione cagionevole si era arruolato nell’esercito del Generale Greene. Quello era stato per lui un periodo di ottima salute e di onori militari. Del 1780 era divenuto capitano delle forze armate di Rodhe Island e nello stesso periodo aveva conosciuto e poi sposato Phoebe Hetfield. Insieme a lei aveva fatto ritorno a Providence per mettere su casa.
Nel frattempo la casa si era mantenuta in buono stato e la via in cui era dislocata aveva cambiato nome da Back Street in Benefit Street. Ma lo stesso non si poteva dire per la zia Mercy Dexter che si era trasformata da donna attiva e in buona forma in una triste figura cadente e vecchia, dalla voce rauca e dal pallore sconcertante, caratteristiche condivise anche dall’unica cameriera rimasta Maria.
Nuova Complicazione: Nell’autunno del 1782, Phobe Harris aveva dato alla luce una bimba morta e il maggio seguente anche Mercy Dexter era passata a miglior vita.
A quel punto William Harris aveva compreso la natura malvagia di quella dimora e aveva deciso di costruire per la sua famiglia una nuova casa a Westminster Street. Lì, nel 1785, era nato suo figlio Dutee.
Nuova Complicazione: Purtroppo nel 1797 sia William che Phoebe erano morti a causa dell’epidemia e dunque il figlio era stato dato in affidamento al cugino Rathbone Harris, figlio di Peleg Harris.
Il cugino Rathbone era un uomo d’affari e dunque, disobbedendo al desiderio di William di lasciarla vuota, aveva deciso di mettere in affitto di nuovo la casa di Benefit Street incurante delle morti passate e dell’avversità che la gente provava verso di essa.
Dutee si occupava poco della casa essendo egli un marinaio. Si era sposato nel 1814 ed era divenuto padre di Welcome nel 1815, durante una spaventosa burrasca. Welcome era deceduto nel 1862.
Nuova svolta narrativa: A quel punto Carrington Harris, l’ultimo discendente maschile della famiglia, aveva deciso di demolire la casa e di costruirvi vicino un nuovo appartamento. Tuttavia aveva rinunciato all’impresa dopo che il Narratore gli aveva raccontato tutto ciò che sapeva su di essa fino a quel momento. Dunque invece di demolirla aveva dato inizio a dei lavori di idraulica per poi affittarla. Oramai l’orrore sembrava dimenticato.
Fine prima parte.
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IMPORTANTE: prima di salutarci ti ricordo che all’interno del Glossario Narrativo di Scrittissimo puoi trovare la spiegazione dei termini tecnici che ho utilizzato. Invece nella pagina dedicata alle Lezioni Base puoi trovare la spiegazione approfondita degli argomenti tecnici ricorrenti su Scrittissimo.
Per oggi è tutto,
a presto
Simona
Author & Admin di Scrittissimo.com