Articolo dedicato a Uno Studio in Rosso, il primo Racconto di Arthur Conan Doyle appartenente alla serie Le Indagini di Sherlock Holmes
L’articolo di oggi è dedicato all’analisi approfondita del primo Romanzo di Genere Mystery di Sir Arthur Conan Doyle ed appartenente alle Indagini di Sherlock Holmes. Uno Studio in Rosso (A Study in Scarlet) appare per la prima volta nel 1887 sulla rivista Beeton’s Christmas Annual ma poi viene ripubblicato nel 1888 come romanzo autonomo.
Tutta la vicenda narrata si sviluppa in tre differenti storie che – messe in successione tra loro – coprono un ampio arco di tempo che va dal 4 maggio 1847 ai primissimi anni del 1900.
Puoi trovare la versione integrale di Uno Studio in Rosso cliccando qui.
Uno Studio in Rosso – Curiosità
Uno Studio in Rosso è il primo lavoro di narrativa poliziesca in cui appare la lente di ingrandimento come strumento investigativo.
Uno Studio in Rosso è un appellativo che Sherlock conferisce allo svolgimento delle indagini, non ad uno specifico elemento presente durante la Narrazione. Utilizzando il linguaggio artistico Holmes spiega a Watson che nella matassa incolore della vita, corre il filo rosso del delitto e il loro compito consiste nel dipanarlo, nell’isolarlo, nell’esporne ogni pollice.
Sono state realizzate numerose trasposizioni cinematografiche e televisive di questo romanzo. eccone alcune:
- A Study in Scarlet film del 1914
- A Study in Scarlet film del 1933
- Sherlock Holmes serie TV del 1965
- Elementary serie TV iniziata nel 2012
Uno Studio in Rosso – Personaggi:
Sherlock Holmes – Protagonista con Funzione di Antieroe e di Pensatore.
Fin da questo primo Romanzo dedicato al celeberrimo detective inglese emergono le sue incredibili doti intuitive, analitiche ed investigative che lo hanno reso un personaggio unico nella storia della letteratura mondiale.
Watson fornisce di Holmes una breve descrizione fisica. Spiega che è magrissimo e la sua statura supera il metro e 80, possiede occhi acuti e penetranti, ha il naso affilato e un po’ aquilino che conferisce al suo volto un’espressione decisa. Il mento è squadrato e pronunciato, secondo Watson sintomo di salda volontà. Ha le mani sempre macchiate d’inchiostro e di sostanze chimiche ma anche una straordinaria delicatezza quando manipola i suoi fragili strumenti.
In questo Romanzo non appare il nemico giurato di Holmes, cioè il Professor Moriarty. Dunque l’unico vero avversario che è possibile rilevare è l’assassino che assume la funzione di Antagonista verso la sua vittima (per ovvi motivi) e in parte anche verso Holmes il quale ha il compito di indagare per identificarlo e poi farlo arrestare.
Dottor John H. Watson – Personaggio Primario con Funzione di Spalla per il Protagonista.
John H. Watson è un dottore in medicina ed ex ufficiale medico dell’esercito britannico. Si è laureato all’Università di Londra e ha partecipato alla seconda guerra afghana. A causa di una grave ferita riportata sul campo di battaglia, viene trasportato all’ospedale di Peshawar dove contrae una grave forma di gastroenterite. Quando finalmente si riprende dalla malattia si stabilisce a Londra.
Conosce Sherlock Holmes grazie al comune amico Stamford. In questa prima storia dedicata alle indagini di Sherlock Holmes, Watson ed il celeberrimo ispettore inziano a coabitare presso l’appartamento al 221 B di Baker Street.
Stamford – Personaggio Secondario: un giovanotto che è stato alle dipendenze di Watson come infermiere quando si trovava a Barts. È proprio lui a far incontrare Watson e Holmes.
Tobias Gregson – Personaggio Primario: insieme a Lestrade è uno dei migliori funzionari di Scotland Yard. Di lui si conoscono ben pochi tratti fisici: è un uomo alto, dalla carnagione bianca e dai capelli color canapa. Dalla Narrazione invece si deduce che nel suo lavoro è abile e capace.
Lestrade – Personaggio Primario: insieme a Gregson è l’unico funzionario di Scotland Yard che appare nella vicenda. Non si conosce nulla del suo aspetto fisico e ben poco su quello caratteriale.
Agente John Rance – Personaggio Secondario: è il poliziotto che scopre il cadavere di Enoch J. Drebber
Enoch J. Drebber – Personaggio Primario: il suo cadavere viene rinvenuto all’interno della casa di Lauriston Gardens ed è proprio a partire da questo ritrovamento che iniziano le indagini. Al momento della morte si presenta come un uomo dall’età di circa 43-44 anni, di statura media, con le spalle larghe, i capelli neri ricci e la barba corta. Indossa la finanziera e il panciotto, i calzoni chiari; il colletto e i polsini della camicia sono perfettamente puliti.
Si conosce poco del suo carattere, a parte il fatto che è incline all’alcolismo. Madame Charpentier, la padrona della pensione in cui soggiorna con Stangerson, definisce Enoch Drebber come un individuo ogni giorno ubriaco, dai modi grossolani e dalle abitudini sgradevoli.
È sempre accompagnato dal suo segretario, il signor Stangerson.
Joseph Stangerson – Personaggio Primario: si conosce poco del suo carattere. È il segretario di Drebber e i due sono inseparabili, viaggiano sempre assieme. Madame Charpentier, la padrona della pensione in cui soggiornano Drebber e Stangerson, definisce l’uomo come un individuo a modo, molto contenuto, quieto e riservato.
Madame Charpentier e la figlia Alice – Personaggi Secondari: sono le titolari della Pensione Charpentier.
Arthur Charpentier – Personaggio Comparsa: Sottotenente della Marina di Sua Maestà, figlio della signora Charpentier e fratello di Alice. Viene interrogato sulla morte di Drebber.
Gang di monelli – Personaggi Secondari: si tratta di un gruppo di ragazzini, assoldati da Sherlock Holmes come “squadra mobile” per le vie di Londra. Il loro capo è Wiggins ed il loro compito è quello di compiere indagini e ricognizioni in cambio di denaro.
John Ferrier – Personaggio Primario: nel momento in cui viene soccorso dai Mormoni appare come un uomo smagrito dai patimenti subiti ma che possiede comunque un aspetto imponente per via della sua altezza e della barba lunga e striata di bianco. Nel tempo rivela la sua abilità di guida e di cacciatore. Nel giro di dodici anni fa prosperare la sua fattoria al punto che in tutta Salt Lake City pochissimi uomini possono competere con la sua ricchezza. Gode di una fama di uomo retto ed ortodosso nella sua comunità, tuttavia solo una cosa stona nella sua vita di Mormone, cioè che non si è mai circondato di un harem di donne.
Lucy Ferrier – Personaggio Primario: all’inizio della Narrazione viene presentata come una bambina di circa cinque anni che ha perso i genitori in una sciagura non definita. L’unica persona che le è rimasta al mondo è John Ferrier, colui che diverrà il suo padre adottivo. L’incontro con Jefferson Hope cambia il corso della sua esistenza.
Jefferson Hope – Personaggio Primario: al momento in cui appare nella narrazione viene descritto come un giovanotto alto, vestito da cacciatore. Di lui si sa che è di ritorno da un viaggio esplorativo sui monti nel Nevada alla ricerca di giacimenti d’argento. Nella sua vita ha fatto un po’ di tutto: esploratore, cacciatore, cercatore di miniere ed agricoltore. L’incontro con la giovane Lucy cambia completamente la sua vita.
Bringham Young – Personaggio Secondario: è il capo indiscusso della comunità dei Mormoni e personaggio storico realmente esistito. Nella vicenda il Narratore spiega che Bringham Young parla attraverso la voce del loro Santo Joseph Smith e ha guidato tutta la sua popolazione da Nauvoo nello Stato dell’Illinois, passando dalle rive del Mississippi alle pendici occidentali delle Montagne Rocciose fino a raggiungere le ampie valli dello Utah dove si sarebbero stabiliti. Al momento della sua comparsa nella Narrazione si presenta come un uomo di circa trent’anni che, una volta giunti nella valle dello Utah, si rivela un bravissimo amministratore e un capo risoluto.
Uno Studio in rosso – Punto di Vista Narrativo:
La Narrazione della PARTE PRIMA, ovvero quella che riguarda la vita di Watson prima del suo incontro con Holmes e tutta la parte dedicata alle indagini, si svolge per mezzo di un Punto di Vista in Prima Persona Singola. l’Io-Narrante è il dottor John H. Watson. Il Narratore è dunque Interno.
Invece la Narrazione della PARTE SECONDA, ovvero quella dedicata alle origini dell’omicidio, si svolge per mezzo di un Punto di Vista in Terza Persona Onnisciente. Il Narratore è dunque Esterno.
Uno Studio in Rosso – Struttura della Storia:
La vicenda viene presentata al Lettore secondo uno Schema ad Intreccio piuttosto semplice che suddivide i fatti in tre sezioni temporali ben distinte tra loro. Le prime due sono contenute all’interno della PARTE PRIMA, la terza invece nella PARTE SECONDA. Ogni sezione temporale può essere considerata una Storia a sé stante che si svolge secondo una propria Struttura in Tre Atti.
La prima sezione temporale riguarda la vita di John H. Watson, a partire dal momento in cui inizia gli studi all’Università di Londra, passando attraverso il periodo vissuto in guerra, fino al momento in cui conosce Sherlock Holmes e decide di condividere con lui l’affitto di un appartamento a Londra al 221 B di Baker Street. L’incontro tra Holmes e Watson avviene nell’anno 1878 circa.
La seconda sezione temporale inizia con la scoperta del cadavere di Enoch J. Drebber, prosegue con le indagini e si conclude alla cattura dell’assassino.
La terza sezione temporale è l’antefatto dell’omicidio, ovvero un ampissimo Flashback (contenuto nella PARTE SECONDA) che appare nel mezzo della Narrazione e che spiega l’origine del delitto.
I fatti avvenuti dopo la cattura del colpevole vengono presentati successivamente all’ampissimo Flashback ma fanno parte della seconda sezione temporale, quella cioè dedicata alle indagini, in quanto Terzo Atto della Storia stessa.
La PARTE PRIMA include tre Linee Narrative:
– La Linea Narrativa Principale: è quella che riguarda le indagini, dalla scoperta del cadavere fino alla cattura del colpevole. La prima storia è arricchita da altre due linee narrative secondarie.
– Prima Linea Narrativa Secondaria: riguarda le circostanze che hanno condotto il dottor John H Watson a Londra.
– Seconda Linea Narrativa Secondaria: è direttamente correlata alla prima. Riguarda l’incontro tra Sherlock Holmes e Watson e l’inizio della loro coabitazione e (in seguito) la loro collaborazione.
La PARTE SECONDA include altre due Linee Narrative:
– Linea Narrativa Principale: è la Storia-Flashback, quella che riguarda l’origine dei motivi che hanno condotto all’omicidio. Essa riguarda il rapporto tra i Ferrier, Jefferson Hope e la coppia di amici Drebber e Stangerson.
– Linea Narrativa Secondaria: riguarda la permanenza di John Ferrier e di sua figlia Lucy presso la comunità dei Mormoni.
Uno Studio in rosso – Ambientazione geografica:
La storia che riguarda le indagini sull’omicidio, si svolge interamente a Londra.
La Storia che riguarda le origini dell’omicidio, si svolge nello stato americano dello Utah.
Location:
Lauriston Gardens: dove viene scoperto il cadavere di Enoch Drebber
221 B di Baker Street: appartamento dove risiedono Holmes e Watson
Pensione Chapentier: piccolo alberghetto in Torquay Terrace dove soggiornano per due settimane Drebber e Stangerson
Albergo George Halliday: hotel di Londra, in Little George Street, in cui risiede Drebber per un paio di giorni.
Salt Lake City: capitale dello stato americano dello Utah dove si svolgono alcuni fatti contenuti nell’antefatto.
Uno Studio in rosso – Ambientazione temporale:
La storia che inizia con la scoperta del cadavere di Enoch J. Drebber fino alla cattura del colpevole, per deduzione potrebbe collocarsi tra gli ultimi anni del 1800 e i primissimi del 1900.
La storia ambientata invece nello stato americano dello Utah dalle origini del delitto fino al momento della cattura dell’assassino copre un arco di tempo di circa venti anni, dunque per deduzione potrebbe essere iniziata verso il 1880.
Uno Studio in Rosso – Tematiche
Tralasciando la parte dedicata alla vita di Watson fino all’incontro con Holmes, la vicenda include tra le sue pagine almeno tre tematiche facilmente riconoscibili.
Una su tutte è l’amore genitoriale, quello cioè espresso da John Ferrier nei confronti della figlia adottiva Lucy per la quale compirebbe qualsiasi sacrificio.
La seconda tematica riguarda l’amore romantico, quello cioè tra Jefferson Hope e Lucy Ferrier. Questo tipo di amore è posto molto in evidenza e rappresenta la molla scatenante degli eventi.
Infine l’ultima tematica è quella della vendetta, che è – in fin dei conti – la vera chiave di lettura per la soluzione del delitto.
Messaggio Tematico
I Messaggi Tematici contenuti nel Romanzo Uno studio in Rosso riguardano due sostanziali concetti:
L’amore vero (genitoriale o romantico) è eterno ed indissolubile
La vita è una ruota che gira, il destino prima o poi torna a bussare alla tua porta
LE INDAGINI DI SHERLOCK HOLMES – UNO STUDIO IN ROSSO
PARTE PRIMA
Questa prima parte di vicenda è dedicata esclusivamente alla presentazione dei personaggi principali, ovvero il dottor John H. Watson e Sherlock Holmes e alle modalità in cui è avvenuto il loro incontro.
Il signor Sherlock Holmes
Flashback: l’Io-Narrante, ovvero John H. Watson, parla di sé stesso e di come si è svolta la sua vita negli ultimi anni. Dice di essersi laureato in medicina all’Università di Londra e poi di essersi trasferito a Netley per seguire un corso per medici militari. Finiti gli studi viene destinato al Quinto Reggimento Fucilieri Northumberland. In quel periodo il reggimento è di istanza in India ma, prima di riuscire a raggiungerlo, scoppia la seconda guerra afghana. Dopo alcune peripezie riesce finalmente ad assumere le sue funzioni di ufficiale medico sul campo di battaglia.
Purtroppo durante la battaglia di Maiwand viene ferito gravemente ad una spalla ma si salva da morte certa grazie al valoroso intervento del suo attendente che riesce a caricarlo a cavallo e a portarlo in salvo entro le linee britanniche.
Viene poi trasferito con un treno all’ospedale di Peshawar ma, mentre è in via di guarigione, viene colpito una gastroenterite che per alcuni mesi lo tiene in fin di vita. Quando finalmente si riprende i sanitari lo rimandano in Inghilterra. Nonostante la salute cagionevole ottiene il permesso del governo inglese di dedicare i nove mesi successivi alla guarigione.
Equilibrio Iniziale: John Watson non ha parenti In Inghilterra che possono accoglierlo e dispone solamente di 11 scellini e 6 pence al giorno. Dunque, una volta giunto a Londra, soggiorna per un certo periodo di tempo in un albergo conducendo una vita scomoda e insulsa e spendendo eccessivamente il poco denaro di cui dispone.
Prima Complicazione: purtroppo la vita in albergo per Watson è troppo costosa e dunque deve trovare il modo di trasferirsi in un alloggio più economico.
Introduzione Nuovo Personaggio: Un giorno, mentre consuma qualcosa al Criterion Bar, qualcuno batte sulla sua spalla. Si tratta di Stamford, un giovanotto che è stato alle sue dipendenze come infermiere quando si trovava a Barts.
Dopo un po’ di chiacchiere e di convenevoli Watson spiega al ragazzo i motivi che lo stanno trattenendo a Londra e che in quel momento ha proprio bisogno di trovare una stanza ad un prezzo ragionevole.
Svolta Narrativa: Stamford crede di avere la soluzione adatta. Conosce un tale che lavora al gabinetto di analisi chimiche dell’ospedale della città il quale si è lamentato con lui, quel giorno stesso, di non riuscire a trovare qualcuno che divida con lui le spese di un bell’appartamento che gli è stato offerto.
Watson è subito interessato alla possibilità di condividere la stanza con qualcuno, anche se si tratta di uno sconosciuto.
Introduzione Protagonista: D’altro canto Stamford è piuttosto titubante. L’uomo, che risponde al nome di Sherlock Holmes, è un tipo dalle idee un po’ strane, fanatico per certi rami della scienza. Sebbene non si tratti di uno studente di medicina è un profondo conoscitore dell’anatomia umana ed è un chimico di prim’ordine. Studia senza metodo, in modo eccentrico ma possiede un mucchio di nozioni strane che stupirebbero i suoi professori. È un uomo a cui è difficile strappare confidenze nonostante sia abbastanza comunicativo.
Nuova Svolta Narrativa: Watson non ritiene queste informazioni troppo allarmanti e dice all’amico Stamford che gli piacerebbe conoscerlo. L’indomani mattina dunque vanno all’ospedale per incontrare Holmes.
Approfondimento Caratterizzazione Protagonista: Stamford durante il tragitto continua a raccontare al dottore le strane abitudini del suo futuro coinquilino. Secondo lui possiede una mentalità troppo scientifica, che rasenta il cinismo. Per esempio, al solo scopo di studio, sarebbe in grado di somministrare ad un amico un alcaloide vegetale giusto per scoprire gli effetti della sostanza sul suo corpo. Anzi, sarebbe perfino capace di ingoiarne lui stesso, in quanto ha la passione delle cognizioni complete ed esatte.
Giunti all’ospedale si recano al gabinetto di chimica dove potrebbe trovarsi Holmes. Quando aprono la porta notano che in sala c’è un uomo solo, curvo sul tavolo e assorto nel suo lavoro. Non appena sente i loro passi che si avvicinano si volta e con un’esclamazione di gioia urla: Ho trovato! Ho trovato! Con estremo entusiasmo spiega ai due sconosciuti di aver appena scoperto un reagente che precipita con l’emoglobina e nessun altra sostanza biologica.
Dopo aver ascoltato la notizia, Stamford passa alle presentazioni. Non appena Holmes gli stringe la mano, si accorge che Watson è reduce dall’Afghanistan. Tuttavia non vuole svelare ai presenti come ha fatto a capirlo, preferisce spiegare loro la natura della sua scoperta con una dimostrazione pratica.
Prende una goccia del suo sangue e la mette in un litro di acqua assieme a dei cristalli. In pochi secondi il reagente rende evidente la presenza di sangue. Secondo Holmes si tratta di una scoperta rivoluzionaria che, se fosse stata inventata prima, centinaia di uomini avrebbero pagato il prezzo dei propri delitti invece di circolare a piede libero.
Poi, dopo essersi elogiato da solo ed aver parlato dell’importanza della sua scoperta in relazione a vecchi casi, permette a Stamford di prendere la parola per spiegare il motivo della loro visita. Ha trovato nel suo conoscente, il dottor Watson, un possibile coinquilino per la casa di cui gli aveva parlato ieri, l’appartamento al 221 B di Baker Street.
Approfondimento Caratterizzazione Protagonista e Coprotagonista: Per capire se è possibile concludere l’affare, i due uomini si confessano i reciproci difetti. Per esempio il dottore è soggetto a crisi di cattivo umore e questo lo porta a non apre la bocca per giorni. Inoltre possiede un piccolo cucciolo di mastino e ha profonda avversione per i frastuoni, a causa dei suoi nervi ancora scossi dalla guerra. Si alza ad ore impossibili ed è terribilmente pigro.
Sherlock Holmes invece utilizza di frequente prodotti chimici per effettuare numerosi esperimenti, il che provoca odori molesti. D’altro canto suona il violino in maniera discreta.
Nuova Svolta Narrativa: Ai due uomini i reciproci difetti appaiono ampiamente sopportabili, dunque si accordano per il mezzogiorno successivo per andare vedere la casa.
La scienza della deduzione
Nuovo Equilibrio: L’appartamento si trova a Londra al 221 B di Baker Street. È composto da due camere da letto e da un unico ampio salotto. L’arredamento è festoso e il prezzo, diviso in due parti, è molto conveniente. L’affare viene concluso e i due prendono subito possesso dell’alloggio.
Approfondimento Caratterizzazione Protagonista: Dopo un paio di giorni la convivenza appare regolare. Le abitudini di Holmes sono tranquille. Di rado resta alzato oltre 10 di sera e – quando Watson si alza al mattino – lui ha già fatto colazione. Qualche volta passa la giornata al laboratorio di chimica, altre volte se ne sta in sala anatomica dalla mattina alla sera.
Inoltre certe volte fa lunghissime passeggiate, specialmente nei quartieri più malfamati della città. La sua energia pare inesauribile ma, di tanto in tanto, resta giorni e giorni sul divano del salotto, dalla mattina alla sera, pronunciando qualche monosillabo incomprensibile. In quelle occasioni l’espressione vuota sul volto di Holmes, porta Watson a sospettare che faccia uso di qualche sostanza stupefacente.
Tuttavia, vista l’igiene e la temperanza che regolano la sua vita, scarta subito tale ipotesi.
Passano le settimane e l’interesse e la curiosità di Watson verso Holmes cresce sempre di più. Lo analizza attentamente anche nell’aspetto fisico: Holmes supera il metro e 80, è magrissimo, possiede occhi acuti e penetranti, ha il naso affilato e un po’ aquilino che conferisce al suo volto un’espressione decisa. Il mento è squadrato e pronunciato, secondo lui sintomo di salda volontà. Ha le mani sempre macchiate d’inchiostro e di sostanze chimiche ma anche una straordinaria delicatezza quando manipola i suoi fragili strumenti. Lo trova troppo trincerato dietro alla propria privacy. Dalle sue osservazioni ha anche compreso che Holmes non è uno studente di medicina nonostante il suo zelo per certi tipi di studi è straordinario e il suo sapere è molto vasto e profondo.
Gli sembra altresì impossibile che un uomo lavori tanto assiduamente senza avere in mente una meta ben definita. Secondo lui nessuno impegna il proprio cervello con attività tanto complicate se non possiede ottimi motivi per farlo.
Tuttavia si rende anche conto che in fatto di letteratura contemporanea, di filosofia e di politica Holmes non sa proprio nulla. Secondo lui egli ignora perfino la teoria di Copernico e la struttura del sistema solare, concetti che secondo Watson, un uomo della sua epoca non può assolutamente non conoscere!
Tuttavia Holmes non tarda a fornire a Watson una spiegazione valida a tale mancanza. Secondo Holmes il cervello umano non è fatto per immagazzinare montagne di informazioni senza sosta. A causa di tale abitudine le nozioni che potrebbero essergli utili finirebbero col mescolarsi o confondersi tra loro fino a non riuscire più a trovarle. Dunque preferisce selezionare accuratamente le informazioni che vuole mantenere nel suo cervello poiché esso non possiede pareti elastiche che si possono ampliare a dismisura. Secondo lui arriva sempre il momento in cui ad ogni nuova cognizione aggiunta se ne dimentica qualcuna passata.
Nonostante le proteste del dottor Watson, Holmes ribadisce che per lui va bene così, la sua vita non cambia se non è a conoscenza di certi tipi di argomenti.
Watson riflette a lungo su questa conversazione e comprende che tutte le informazioni che Holmes immagazzina devono essere necessariamente utili. Arriva al punto di prendere carta e penna e annotare i vari punti sui quali Holmes si dimostra ferrato. L’elenco si presenta così:
Cognizioni di Sherlock Holmes:
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letteratura: zero
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filosofia: zero
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astronomia: zero
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politica: scarse
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botanica: variabili
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geologia: pratiche ma limitate
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chimica: profonde
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anatomia: esatte, ma poco sistematiche
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letteratura sensazionale: illimitate. Conosce i dettagli tutti gli orrori perpetrati nel nostro secolo
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suona bene violino
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è abilissimo nel pugilato e nella scherma
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è dotato di buone nozioni pratiche in fatto di legge anglosassone
Dopo di ché getta la lista nel fuoco. Secondo lui non è possibile utilizzare tali nozioni per comprendere quale sia la professione di Holmes.
Inoltre parla della capacità di Holmes di suonare il violino. È in grado di eseguire pezzi difficilissimi ma spesso si dedica a brani sconosciuti. Talvolta se ne sta con gli occhi chiusi a pizzicare le corde, altre invece esegue motivi tenui e malinconici o fantastici e indiavolati. Non riesce a capire se la musica lo aiuti in quei pensieri o si tratti solo di capricci di fantasia.
Nuovo Equilibrio: Per qualche settimana non ricevono visite. Questa condizione fa credere a Watson che anche Holmes sia un individuo privo di amici. Ben presto però scopre che la realtà è ben diversa.
Holmes possiede molte conoscenze negli strati sociali più svariati. La persona che vede più spesso è un certo signor Lestrade e quando qualcuno si presenta in casa per incontrarlo, Holmes chiede l’uso esclusivo del salotto scusandosi sempre per l’incomodo che arreca.
Gli spiega infatti di essere costretto ad utilizzare quella sala come un ufficio e tutte le persone che vede sono in realtà dei clienti.
In queste occasioni Watson vorrebbe chiedere informazioni sulla professione che svolge, ma ogni volta non osa farlo perché crede che abbia qualche motivo per non parlargliene.
Nuova Svolta Narrativa: Finalmente il giorno tanto atteso arriva. È il 4 marzo e i due uomini stanno facendo colazione. Watson sta leggendo il giornale e nota che a fianco dell’articolo intitolato “il libro della vita” c’è un segno a matita.
L’articolo afferma che un buon osservatore è capace di trarre un sacco di informazioni da un esame accurato e sistematico di tutto ciò che gli capita sott’occhio. L’autore asserisce di poter sondare i pensieri intimi di un uomo solo attraverso un’espressione momentanea, una contrazione muscolare o una rapida occhiata. Inoltre sostiene che la simulazione è quasi impossibile nei confronti di una persona abituata a osservare e analizzare con acume.
Tali conclusioni sono presentate come infallibili. Secondo Watson il ragionamento è conciso e serrato ma le deduzioni sono eccessive e campate per aria. Inoltre agli occhi di un profano un individuo del genere verrebbe considerato uno stregone.
Sherlock Holmes si accorge subito del disappunto di Watson e, dopo aver ascoltato le sue proteste e le sue opinioni in merito, gli confessa di averlo scritto lui quell’articolo. Holmes spiega che le teorie espresse sono pratiche e lui le utilizza perfino per vivere.
Approfondimento Caratterizzazione Protagonista: A quel punto Watson coglie l’occasione per domandare al coinquilino in che modo le utilizza. E Holmes gli risponde che gli sono utili in quanto esercita una professione molto particolare, quella di investigatore-consulente. In sostanza gli spiega che a Londra ci sono una grande quantità di investigatori sia privati che appartenenti alla polizia. Quando questi signori sono disorientati, gli chiedono una consulenza.
Si fa spiegare da loro tutti gli indizi e con l’aiuto delle sue cognizioni in fatto di storia giudiziaria riesce a metterli sulla pista giusta.
Ha scoperto che esiste una forte analogia tra i vari delitti. Egli sostiene che quando si conoscono le dinamiche di novecentonovantanove delitti è difficile che non si riesca a chiarire anche quelle appartenenti al millesimo. In sostanza afferma che senza allontanarsi da casa può dissipare nodi che altri uomini non riescono a sciogliere nonostante abbiano visto tutti i dettagli presenti sulla scena del crimine.
L’investigatore dice di avere una specie di potere intuitivo. Tuttavia a volte capitano casi più complessi e dunque deve andare a vedere le cose di persona.
Poi per dimostrare quello che sostiene, spiega a Watson come ha fatto capire che lui proveniva dall’Afghanistan. In sostanza a partire dal colorito del viso molto scuro, dal portamento e da altri dettagli ha compreso che si trattava di un medico militare proveniente da un paese dei Tropici in guerra. In quel periodo poteva essere solamente l’Afghanistan.
Allora Watson incalza dicendo che gli ricorda Dupin di Edgar Allan Poe o anche Lecoq di Gaboriau. Tuttavia il paragone con i due personaggi letterari non è molto gradito ad Holmes in quanto li ritiene dei mediocri e dei pasticcioni. Anzi, secondo lui non esiste e mai ci sarà un uomo al mondo che si è dedicato alle indagini criminologiche con la sua stessa profondità e con la sua stessa abilità. Watson è costernato da tanta boria.
Nuova Complicazione: Ad un tratto Watson nota che un individuo sta camminando su e giù per il marciapiede di fronte, scrutando i numeri delle porte. Tiene in mano una grossa busta azzurra e sembra proprio debba consegnarla a qualcuno.
Non appena l’uomo avvista la loro porta attraversa la strada alla svelta e suona al loro campanello. Si tratta di una lettera per Holmes.
Uno Studio in Rosso – Fine prima parte
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IMPORTANTE: prima di salutarci ti ricordo che all’interno del Glossario Narrativo di Scrittissimo puoi trovare la spiegazione dei termini tecnici che ho utilizzato. Invece nella pagina dedicata alle Lezioni Base puoi trovare la spiegazione approfondita degli argomenti tecnici ricorrenti su Scrittissimo.
Per oggi è tutto,
a presto
Simona
Author & Admin di Scrittissimo.com