COME SCEGLIERE IL PUNTO DI VISTA – seconda parte

By | Maggio 1, 2019

Seconda parte dell’articolo che analizza i principali Punti di Vista Narrativi: il Punto di Vista in Prima Persona, il Punto di Vista in Terza Persona e il Punto di Vista Onniscente

versione youtube dell'articolo "Come scegliere il Punto di Vista"

Nella prima parte di questo articolo ti ho spiegato che cos’è il Punto di Vista Narrativo (PdV) e ho approfondito il concetto di Punto di Vista in Prima Persona Singola e Multipla e Punto di Vista in Terza Persona Singola.

Ora continuo l’approfondimento sui vari PdV narrativi con il Punto di Vista in Terza Persona Multipla e il Punto di Vista in Terza Persona Onnisciente.

Lezione Base - lo Schieramento dei Personaggi

Il Punto di Vista in Terza Persona Multipla (oggettivo o soggettivo):

Nel Punto di Vista in Terza Persona Multipla il Narratore spiega la vicenda attraverso la prospettiva di due o più personaggi.

Esempio:

Quando Luca vide Mario correre verso il cancello di casa ripensò a tutte quelle volte in cui si erano divertiti a giocare al parco della città. Mario, dal canto suo, non provava alcun rimorso per ciò che era accaduto la sera del compleanno.

In questo esempio la Scena non si svolge solo nella testa di Luca, ma avviene anche nella testa Mario. In questo specifico caso i personaggi sono due, ma il Narratore in altre scene potrebbe scegliere l’angolazione di altri personaggi.

Ma le caratteristiche non finiscono qui. La scelta dei personaggi a cui affidare il Punto di Vista Multiplo all’interno della stessa Scena va ponderata con cautela. Il rischio che si corre infatti è quello di incorrere nell’Head Hopping, meglio conosciuto come “salto di testa”.

L’Head Hopping è il passaggio troppo repentino da un’angolazione all’altra. Quando avviene all’interno della stessa Scena, crea confusione nel Lettore. Come avrai certamente notato, per mettere a confronto le prospettive di Luca e di Mario, mi sono concessa un piccolo Head Hopping. 🙂

Lezione Base - le Linee Narrative

Inoltre, anche nel caso del Punto di Vista in Terza Persona Multipla vale la regola vista finora: ovvero il Narratore dovrebbe conoscere solo ciò che i personaggi prescelti conoscono. Tuttavia non sempre è così e in alcuni casi il Narratore dimostra di avere conoscenze un pochino più ampie.

Non è un errore, è solo una “impurità concettuale” :). Infatti non sta scritto da nessuna parte che non si possa utilizzare un Punto di Vista in Terza Persona Multipla che si avvicina, in caratteristiche, al Punto di Vista Onnisciente.

Lezione Base - Arco di Sviluppo del Personaggio

Punto di Vista in Terza Persona Onnisciente (raramente soggettivo, quasi sempre oggettivo):

Il Punto di Vista in Terza Persona Onnisciente all’apparenza può assomigliare al Punto di Vista in Terza Persona Multipla.

In realtà le differenze sono tantissime, una su tutte è la possibilità del Narratore di spostarsi liberamente nel tempo e nello spazio e la quantità di conoscenze che egli possiede a proposito della vicenda, dei personaggi, del contesto in generale.

Un Narratore in Terza Persona Onnisciente può intervenire con spiegazioni proprie che esulano dalle conoscenze dei personaggi della vicenda.

Riprendo e rafforzo l’esempio precedente:

Quando Luca vide Mario correre verso il cancello di casa ripensò a tutte quelle volte in cui si erano divertiti a giocare al parco della città. Mario, dal canto suo, non provava alcun rimorso per ciò che era accaduto la sera del compleanno.

In quello stesso istante a casa di Giovanni stava per accadere qualcosa di inaspettato. Un uomo con gli stivaloni di gomma alti fino alle ginocchia e un cappellino verde sgualcito aveva appena bussato alla porta. I padroni di casa non sapevano che quello strano individuo era proprio Gordon Finn, il campione mondiale di pesca, l’uomo divenuto leggenda negli anni ’90 grazie alla sua epica impresa di pescare nel fiume Congo e in meno di una settimana, ben quattro esemplari di Goliath Tigerfish.

In questo ultimo esempio il Narratore è Onnisciente perché prima si sposta da una Location all’altra senza alcun preavviso e poi perché fornisce informazioni sull’identità e sulle imprese di Gordon Finn, indicazioni delle quali gli altri personaggi non sono a conoscenza.

Nel Punto di Vista in Terza Persona Singola e Multipla ciò non sarebbe stato possibile perché per convenzione il Narratore non possiede né il dono dell’ubiquità e nemmeno conoscenze esterne superiori a quelle dei personaggi.

Tecnica Narrativa - come sfruttare al meglio la Sospensione della Incredulità

Conclusione:

Grazie ai semplici esempi che ti ho mostrato, hai potuto certamente notare che il Punto di Vista dipende strettamente dal tipo di Storia che vuoi raccontare e da ciò che vuoi ottenere attraverso di essa.

Se stai scrivendo un Romanzo Epico come il Signore degli Anelli, quasi sicuramente hai bisogno di un Punto di Vista in Terza Persona Onnisciente, in cui il Narratore per poter gestire eventi e personaggi di una portata così vasta deve necessariamente avere una conoscenza ampissima di tutto e di tutti e potersi spostare senza problemi da una Location all’altra, tra un tempo narrativo all’altro.

Se invece stai scrivendo un romanzo sentimentale e psicologico come Jane Eyre il Punto di Vista in Prima Persona è la soluzione più adatta.

ANALISI GRANDI PERSONAGGI - JANE EYRE

Il Lettore vive le emozioni simultaneamente al Narratore, gli è vicino, vive nel suo mondo. Il Lettore non sa nulla di più di quello che sa il Narratore.

Dato che la scelta del Punto di Vista modifica notevolmente l’effetto che vuoi ottenere con la tua Storia, prima ancora sceglierne uno, ti consiglio di scrivere un brano della tua opera utilizzando due, tre differenti punti di vista.

Se scrivi in prima persona prova a vedere quale Personaggio potrebbe gestirlo meglio tra quelli a disposizione. Generalmente l’Io Narrante è quasi sempre il Protagonista, tuttavia non è escluso che tu possa utilizzare un altro personaggio come avviene ne Il Grande Gatsby o ne Le Indagini di Sherlock Holmes.

ANALISI GRANDI PERSONAGGI - JAY GATSBYANALISI GRANDI CLASSICI - UNO STUDIO IN ROSSO

Se scrivi in terza persona pondera bene se ti serve un Narratore Onnisciente che si elevi al di sopra di tutti e possieda conoscenze illimitate o ti basta un semplice Narratore in Terza Persona Multipla capace di entrare e di uscire dalla prospettiva di due o più personaggi senza fornire troppe informazioni esterne sulla vicenda.

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IMPORTANTE: prima di salutarci ti ricordo che all’interno del Glossario Narrativo di Scrittissimo puoi trovare la spiegazione dei termini tecnici che ho utilizzato. Invece nella pagina dedicata alle Lezioni Base puoi trovare la spiegazione approfondita degli argomenti tecnici ricorrenti su Scrittissimo.

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Per oggi è tutto,

a presto

Simona

Author & Admin di Scrittissimo.com

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