Articolo dedicato all’analisi di Lilliput, il primo dei quattro racconti contenuti ne I Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift
L’articolo di oggi analizza ed approfondisce la prima di quattro differenti storie contenute nella quadrilogia Fantasy e di Avventura, pubblicata nel 1726, I Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift.
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La prima Storia contenuta ne I Viaggi di Gulliver è scritta nel Formato Narrativo del Romanzo Breve. Essa è il resoconto della permanenza del Protagonista (ed anche Io-Narrante) nel Regno di Lilliput e, in minima parte, anche nel Regno “nemico” di Blefuscu.
Sebbene la quadrilogia dei Viaggi di Gulliver contenga marcati elementi Fantasy e di Avventura, essa in realtà è considerata una chiara parodia di Swift contro il sistema politico e sociale europeo di quel preciso periodo storico.
I Viaggi di Gulliver – Lilliput – Personaggi:
Il Protagonista:
il Protagonista di questa Storia è anche l’Io-Narrante della vicenda. Il Narratore NON dice mai esplicitamente il proprio nome, dunque non è possibile chiamarlo Lemuel Gulliver. Finché resta nel regno di Lilliput o di Blefuscu viene definito gigante o uomo-montagna (quinbus flestrin) per via delle proprie dimensioni fisiche – decisamente più ragguardevoli – rispetto a quelle degli abitanti del posto.
Il Protagonista parla di sé stesso come un individuo che da sempre ama i viaggi per mare. Nel primo capitolo egli spiega in che modo il suo percorso scolastico lo abbia portato, in età adulta, ad imbarcarsi sulle navi come chirurgo di bordo. Questo lavoro gli ha permesso di conoscere svariate culture ed apprendere numerose lingue. È proprio durante uno di questi viaggi che approda sulle coste del Regno di Lilliput.
Il sovrano di Lilliput – Personaggio Primario
il suo nome non viene mai specificato e, secondo il Narratore, ha circa 28 anni di età. Sebbene sia alto poco più di 15 centimetri, il sovrano di Lilliput ha un aspetto imponente, è più alto di ognuno dei suoi cortigiani e possiede lineamenti maschili marcati, un labbro prominente, il naso aquilino, la pelle olivastra e conferisce un portamento maestoso ad ogni suo gesto. Possiede una voce acuta ma chiara, indossa un vestito semplice e porta un elmo d’oro adornato da varie gemme e da un pennacchio.
La famiglia del sovrano di Lilliput è composta dalla moglie e dai loro figli, almeno due o tre. Della moglie e dei figli del sovrano non si conoscono né l’aspetto fisico e nemmeno i tratti psicologici. Il Narratore parla solamente dell’antipatia che la donna prova nei suoi confronti per via di un gesto inaspettato che compie durante un incendio al palazzo reale.
La moglie del sovrano e i loro figli sono Personaggi Comparsa.
Sovrano di Blefuscu – Personaggio Secondario:
uomo garbato e gentile del quale non viene effettuata una descrizione approfondita. Per logica possiede le stesse dimensioni dei Lillipuziani.
Skyresh Bolgolam – Personaggio Secondario:
è un ministro di Lilliput. Egli riveste la carica di galbet, cioè di ammiraglio, ed è il dignitario incaricato dal sovrano per presentare all’uomo-montagna tutte le condizioni che dovrà osservare durante la sua permanenza a Lilliput quando tornerà ad essere libero. Può essere considerato, insieme al tesoriere Flinmap, l’unico vero Antagonista dell’uomo-montagna.
Flinmap – Personaggio Secondario:
è il tesoriere di corte. Da sempre prova antipatia per l’uomo-montagna e, in collaborazione con l’ammiraglio Bolgolam, trama per ucciderlo.
I Viaggi di Gulliver – Lilliput – Punto di Vista Narrativo:
Il Narratore è anche il Protagonista della vicenda. Trattandosi dunque di Io-Narrante la narrazione avviene attraverso un Punto di Vista in Prima Persona Singola. Il Narratore inoltre racconta i fatti presentandoli come un dettagliato resoconto di viaggio ed utilizzando una linea temporale al passato.
I Viaggi di Gulliver – Lilliput – Ambientazione:
Location:
la vicenda si svolge quasi interamente nel Regno di Lilliput. In minima parte in mare e sull’isola di Blefuscu. Il Regno di Blefuscu è un’isola che si trova a nord nord-est di Lilliput. I due paesi sono separati da un canale largo 800 yards (circa 720 m). Alcune scene si svolgono nella capitale di Lilliput, Milendo.
Linea temporale:
esclusa la breve spiegazione dell’infanzia del Protagonista ed il periodo di praticantato a bordo delle navi come chirurgo di bordo, la prima data espressa in maniera esplicita è il 4 maggio 1699, giorno in cui egli si imbarca a Bristol sull’Antilope del capitano Guglielmo Prichard.
Dopo una serie di peripezie, il 5 novembre dello stesso anno l’equipaggio scorge finalmente uno scoglio in lontananza. Il tentativo di raggiungerlo è vano. Avviene un naufragio a causa di una violenta tempesta e tutto l’equipaggio dell’Antilope muore. Si salva solamente il Protagonista che dopo una permanenza in mare approda sulle coste del Regno di Lilliput.
Qui resta 9 mesi e 13 giorni. Il 24 settembre 1701 riprende il mare dopo 4 settimane di permanenza nella vicina isola di Blefuscu. Dopo un breve periodo in mare aperto viene avvistato da un vascello mercantile che, il 13 aprile 1702, giunge in un luogo che il Narratore chiama le Dune.
Due mesi dopo il Narratore riprende il mare verso una nuova avventura.
I Viaggi di Gulliver – Lilliput – Struttura Narrativa:
si tratta di una classica Struttura in Tre Atti. Il Primo ed il Terzo Atto sono piuttosto brevi, sono infatti composti da un solo capitolo ciascuno. Invece il Secondo Atto si estende per ben sei capitoli ed è molto evidente il Punto di Mezzo presente al suo interno.
Linee Narrative:
trattandosi di un Romanzo Breve, la Linea Narrativa Principale è quella che conduce il Protagonista dall’imbarco a Bristol fino al suo ritorno a casa, peripezie varie incluse.
Le Linee Narrative Secondarie invece sono tre ma sono piuttosto esigue di fatti. La prima ed anche più “consistente” Linea Narrativa Secondaria riguarda la vita privata del Protagonista, il suo percorso di studi, la sua vita lavorativa e la sua vita privata.
La seconda Linea Narrativa Secondaria riguarda i contrasti tra i due partiti politici lillipuziani, ovvero i tacchi-alti e i tacchi-bassi. Infine la Terza Linea Narrativa Secondaria, correlata alla precedente è rappresentata dalla lotta tra Lillipuziani e Blefuscudiani.
Modalità Narrative:
la Narrazione è quasi totalmente priva di Dialoghi ma è ricchissima di Esposizione, di Riflessione e di Azione. Sono presenti invece stralci di Descrizione e di Sintesi. È presente inoltre un ampio Flashback che spiega l’origine della rivalità tra Tacchi Alti e Tacchi Bassi e del conseguente contrasto col Regno di Blefuscu.
I Viaggi di Gulliver – Lilliput – Tematiche:
Le tematiche presenti in questa Storia sono prettamente a sfondo sociale e politico.
La sanguinosa lotta per il potere tra i due partiti politici del Regno, quello dei tramecksan (tacchi alti) e quello dei stamecksan (tacchi bassi), rappresenta – secondo alcune scuole di pensiero – la parodia di Swift contro i partiti politici inglesi del periodo, i Whigs e i Tories. Il motivo per cui i tacchi alti e tacchi bassi stanno combattendo tra loro è davvero ridicolo e, probabilmente, è quello che pensa Swift dei contrasti politici che avvengono nell’Inghilterra di quel preciso periodo storico.
Tuttavia Swift presenta anche una sorta di soluzione al problema. Il Protagonista spiega infatti che le alte cariche politiche a Lilliput vengono ottenute più per onestà che per ingegno. Secondo i Lillipuziani l’amministrazione dei pubblici affari è necessaria al genere umano dunque essa non può essere una scienza misteriosa da affidare solo ad individui particolarmente dotati di intelletto. Essi credono invece che la lealtà, la giustizia, la moderazione siano alla portata di tutti e chi le possiede possa, con un po’ di buonsenso e di pratica, rendere onesto servizio al proprio Paese.
La mancanza di virtù morali non può essere compensata da alcuna superiorità intellettuale poiché chi è molto acuto – ma privo di buoni costumi e onesta fede – è considerato pericoloso in veste di pubblico funzionario in quanto potrebbe trovare nella propria intelligenza i mezzi necessari per fare del male.
Questa idea potrebbe essere considerata “poco pratica” ai giorni nostri, ma è comunque corretta dal punto di vista morale. Lo stesso discorso, secondo il mio parere, può essere riscontrato anche quando il Narratore spiega come si svolge l’educazione dei giovani oppure quando menziona i premi che ricevono i cittadini nel momento in cui si comportano bene per lunghi periodi di tempo.
Dunque il Messaggio Tematico di questo Romanzo Breve secondo il mio parere – non essendo io coeva di Switf e nemmeno esperta di politica della prima metà del ‘700 – potrebbe essere legato all’arricchimento culturale (e non economico!) che può derivare dall’incontro con altre realtà sociali.
L’osservazione di usi e costumi differenti dai propri può rivelarsi motivo di spunto per migliorare la società in cui si vive. Lillipuziani e Blefuscudiani sono popolazioni isolate nel proprio mondo. Non conoscono l’Europa del ‘700 dunque hanno sviluppato un sistema sociale differente dal quale si potrebbe prendere spunto per migliorare il proprio.
Tuttavia alla conclusione della Narrazione emerge chiaramente che questo aspetto non viene affatto colto dagli europei di quel tempo.
I VIAGGI DI GULLIVER – LILLIPUT- PRIMO ATTO
I Viaggi di Gulliver – Capitolo uno
Il primo capitolo contiene una breve descrizione della vita del Narratore. Egli inizia la narrazione ab-ovo, cioè dal principio, prima che il Conflitto Narrativo Principale abbia fatto la sua apparizione.
Parla prima della sua famiglia e degli studi intrapresi da ragazzo. Poi di come si è svolta la carriera lavorativa come chirurgo, il matrimonio fino a giungere al momento dell’imbarco sull’Antilope, destinazione Mari del Sud.
Dopo il tragico naufragio il narratore spiega come sia giunto a Lilliput e come sia stato accolto tra lo stupore e la paura generale da ometti alti circa quindici centimetri.
Inizia dunque per il Narratore il periodo di permanenza a Lilliput che durerà poco più di nove mesi.
Equilibrio Iniziale: il Narratore è anche il Protagonista della vicenda. Utilizzando il Punto di Vista in Prima Persona, inizia a raccontare la vicenda parlando di sé stesso.
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Flashback: Dice di essere il terzo di cinque figli di un piccolo possidente della contea di Nottingham. A 14 anni viene mandato a studiare a Cambridge, nel collegio Emmanuele. Dopo poco tempo però si trasferisce a Londra presso il celebre chirurgo Giacomo Bates in quanto la famiglia non può sostenere i suoi studi. Lì rimane per quattro anni come apprendista.
La voce narrante prosegue dicendo che – da sempre – sente la propensione verso i viaggi di mare. Dunque non appena riesce a mettere da parte un piccolo gruzzolo si reca nella città di Leida per laurearsi in medicina allo scopo di imbarcarsi come medico di bordo.
Infatti – tornato in Inghilterra – ottiene attraverso il signor Bates un posto da chirurgo sulla Rondine, nave comandata dal capitano Abramo Pannel. Per tre anni e mezzo viaggia parecchio ma al suo rientro decide di stabilirsi a Londra. Prende in cura alcuni malati del dottor Bates e affitta una casetta insieme a sua moglie Maria Burton.
Un paio d’anni dopo però il chirurgo Bates muore e dunque è costretto riprendere la vita di mare imbarcandosi su due vascelli come chirurgo di bordo. I viaggi che effettua nelle Indie Occidentali e nelle Indie Orientali gli permettono nel giro di sei anni di mettere da parte una discreta somma di denaro.
Inoltre sfrutta le lunghe traversate per leggere libri scritti dai migliori autori antichi e moderni e, nei momenti di sosta nei porti, ne approfitta per osservare i costumi dei vari popoli e per impararne la lingua
Quando questa avventura per i mari si conclude il Narratore decide di tornare a casa e di vivere in pace con la moglie e con i figli. Sulla terraferma i numerosi tentativi che effettua per avviare una proficua attività lavorativa non vanno a buon fine. Quindi a tre anni dal suo ultimo imbarco decide di accettare l’offerta del capitano dell’Antilope, Guglielmo Prichard, e di partire per i Mari del Sud. La lascia Bristol il 4 maggio del 1699.
Prima Complicazione: Dopo una serie di peripezie, il 5 novembre dello stesso anno l’equipaggio scorge finalmente uno scoglio in lontananza. Il tentativo di raggiungerlo è vano. Il forte vento causato da una tempesta in corso in quel momento sbatte il vascello Antilope contro la roccia e il naufragio è inevitabile. Sopravvivono solamente sei uomini, incluso il Narratore, grazie ad una scialuppa di salvataggio. Dopo tre ore in balia dei flutti anche questa barca si rovescia.
Nuovo Equilibrio: Il Narratore è l’unico superstite e quando oramai crede che sia giunta anche la sua ora, il suo piede urta il fondo. Si rende conto di essere vicino alla terraferma dunque cammina per un miglio nell’acqua prima di raggiungerla.
Sono probabilmente le 8:30 di sera e la tempesta si è finalmente calmata. Dopo mezzo miglio di cammino in cui non scorge alcuna traccia di abitanti, il Narratore si addormenta su un prato. Si accorge di aver dormito ben nove ore dato che, al suo risveglio, il sole è già molto alto.
Nuova Complicazione: quando cerca di rialzarsi si rende conto di essere legato! Alcune sottilissime funicelle gli girano diverse volte intorno al corpo a partire dal petto fino alle cosce. La testa è bloccata: può solo rivolgere il suo sguardo verso il cielo ma con le orecchie percepisce tutto intorno del rumore confuso.
Ad un tratto si accorge che “qualcosa” si muove sulla sua gamba sinistra salendo poco a poco verso il mento. Quando finalmente riesce ad osservarla meglio si accorge che si tratta di una creatura umana alta circa sei pollici (15 cm) che imbraccia un arco e una freccia. Nel frattempo una quarantina di esseri simili al primo giungono dietro di lui.
Tale visione inaspettata spaventa parecchio il Narratore che si mette ad urlare. Anche gli ometti si spaventano e scappano di tutta fretta. Qualcuno urla le parole hekinah degul e molti altri lo ripetono.
Nonostante la posizione scomoda il Narratore riesce a rompere le funicelle e a strappare i piccoli pioli che tengono attaccato il suo braccio destro al suolo. Inoltre riesce a liberare i legami che imprigionano i capelli e a voltarsi sul fianco. A quella vista quei piccoli ometti scappano e si mettono a strillare: tolgo ponac!
Nuova Complicazione: All’improvviso una scarica di frecce colpiscono prima la sua mano, poi il corpo e poi perfino il viso come tanti piccoli aghi che si conficcano nella carne. Qualche omino cerca perfino di ferirlo con la lancia.
Dunque – vista la situazione potenzialmente pericolosa – il Narratore decide di restare immobile e di aspettare la sera per districarsi da quella bizzarra situazione. Tuttavia pensa anche che se tutti gli abitanti di quella terra possiedono una statura tanto ridotta, probabilmente è altresì capace di tener testa al più potente dei suoi eserciti.
Quando gli ometti capiscono che l’uomo si è arreso smettono di colpirlo ma, il chiasso sempre crescente, suggerisce anche che il numero di costoro è in continuo aumento. Improvvisamente sistemata dritto in piedi, in cima ad un piccolo palco adiacente alle orecchie del Narratore compare una persona dall’area autorevole che, prima di cominciare a parlargli, grida: Langro degul san! Langro degul san! Langro degul san!
Un attimo dopo cinquanta ometti si riuniscono attorno e tagliano lo spago dalla parte sinistra della testa del grande uomo affinché possa osservare l’oratore. Sebbene non capisca alcuna parola, l’uomo ne intuisce l’intenzione: secondo lui è una minaccia seguita da una promessa e poi da qualche accenno di compassione e di umanità.
Il Narratore gli risponde di aver accettato qualunque cosa gli abbia detto, tuttavia fa anche in modo di mostrarsi affamato con alcuni gesti.
L’omino che parla (definito hurgo nella lingua del posto) capisce perfettamente bene e fa portare dai suoi uomini cibo di tutti i tipi e una botte di vino.
L’ospitalità e la generosità di questo piccolo popolo persuadono il Narratore a non abusare della propria forza contro di loro.
Nuova Complicazione: Ad un tratto si avvicina un altro piccolo individuo. Dopo un discorso di circa 10 minuti il Narratore intuisce che sta per essere portato via da lì. Prima di fare ciò gli ometti lo nutrono e gli spalmano un unguento odoroso per alleviare il dolore delle punture delle frecce. In realtà il cibo contiene un sonnifero che fa dormire il gigante per ben otto ore.
Gli ometti ne approfittano dunque per trasportarlo verso la capitale del Regno che dista da quel luogo ben mezzo miglio. Caricano dunque l’omone sopra ad una specie di carretta lunga sette piedi e larga quattro, posata su 22 ruote e alta mezzo piede da terra. Grazie alla forza di 1500 vigorosi cavalli viene trascinato via.
Nuovo Equilibrio: La marcia verso la capitale dura tutto il giorno e la notte successiva. Al suo ingresso nella città tutta la corte, sovrano compreso, esce dalle mura per vedere l’arrivo di colui che, in proporzione alle loro dimensioni, è effettivamente un gigante. Il carro lo conduce fino al suo nuovo alloggio dove resterà imbrigliato da catene e fermagli. Di fronte a lui c’è una torre alta almeno cinque piedi dalla quale il re è libero di osservarlo senza essere visto.
Finalmente viene slegato ma solo in parte: è ancora trattenuto da catene ai piedi che gli permettono di camminare e di entrare a carponi nella porta di un riparo improvvisato e stendersi al suo interno.
I VIAGGI DI GULLIVER – LILLIPUT- fine Primo Atto
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IMPORTANTE: prima di salutarci ti ricordo che all’interno del Glossario Narrativo di Scrittissimo puoi trovare la spiegazione dei termini tecnici che ho utilizzato. Invece nella pagina dedicata alle Lezioni Base puoi trovare la spiegazione approfondita degli argomenti tecnici ricorrenti su Scrittissimo.
Per oggi è tutto,
a presto
Simona
Author & Admin di Scrittissimo.com