HORROR – origine, storia e caratteristiche

By | Maggio 2, 2020

Prima parte dell’articolo dedicato all’analisi approfondita dell’Horror, un Genere Narrativo Maggiore tra i più diffusi e conosciuti

L’articolo di oggi è dedicato all’approfondimento dell’origine, dello sviluppo e delle caratteristiche di un Genere Narrativo Maggiore particolarmente diffuso ed apprezzato, ovvero il Genere Horror.

Lo scopo principale dell’Horror, lo dice la parola stessa, consiste nel generare un profondo senso di orrore, di shock, di repulsione, di disgusto o di ribrezzo nel pubblico.

Tuttavia, come vedremo nell’apposita sezione dedicata alle Convenzioni di Genere, spaventare o disgustare il Lettore per mezzo del macabro o dell’orrore non è affatto sufficiente per parlare di Horror.

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Numerose scuole di pensiero infatti sostengono che per ottenere questa tipologia di Atmosfera Narrativa è altresì necessario includere all’interno della Storia elementi di natura soprannaturale come zombie, fantasmi, demoni, vampiri o mostri affinché questo Genere Narrativo si distingua nettamente da altri generi come il Thriller, il Mystery o il Gotico i quali, a seconda dei contenuti, potrebbero provocare nel Lettore sentimenti similari.

Comunque nell’apposita sezione dedicata alle Convenzioni di Genere approfondisco uno ad uno tutti gli elementi che caratterizzano l’Horror.

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HORROR – origini e storia

L’Horror nell’antichità

Datare con esattezza l’origine dell’Horror è piuttosto difficile in quanto se ne hanno tracce fin dai tempi dei Sumeri. Infatti l’uomo fin dall’antichità ha utilizzato esseri soprannaturali spaventosi e situazioni orribili all’interno dei racconti tradizionali, religiosi e mitologici per colpire, impressionare e spaventare il popolo.

medusa è uno dei primi esempi di creature horror

Basti pensare all’ampio utilizzo di figure mostruose impiegate nella mitologia greco-romana le quali, grazie al loro carico di mostruosità e di simbolismo, hanno dato forma ad opere epiche la cui importanza è rimasta intatta fino ai giorni nostri.

Eccone alcuni esempi:

le Arpie creature mostruose con il volto di donna e corpo di uccello presenti nell’Iliade di Virgilio e nell’Orlando Furioso di Ariosto

Scilla mostro marino presente nell’Odissea di Omero e nelle Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

il Cerbero cane a tre teste presente nell’Eneide, in Amore e Psiche di Apuleio e sconfitto da Eracle/Ercole in una delle sue Dodici Fatiche.

l’Idra di Lerna mostro dalle teste di serpente ucciso da Eracle/Ercole in una delle sue dodici fatiche.

il Minotauro essere mostruoso e feroce con la testa di toro ed il corpo di uomo

i Ciclopi creature gigantesche con un solo occhio al centro della fronte presenti anche nell’Odissea di Omero, ne Il Ciclope di Euripide

Medusa donna dall’aspetto orrendo con capelli di serpenti e zanne di suino che pietrificava chiunque incrociasse il suo sguardo è presente nelle Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone, è presente nell’Inferno di Dante e viene nominata sia nell’Odissea di Omero che nell’Iliade di Virgilio

Caco mostro sputafuoco a tre teste presente nell’Iliade di Virgilio e nelle Satire di Orazio

i Centauri creature metà uomo e metà cavallo capaci di passare dalla profonda saggezza all’estrema crudeltà e presenti nell’Eneide di Virgilio e nella mitologia medievale

le Tre Furie donne alate con capelli di serpenti (dette Erinni nella mitologia greca) presenti nell’Eneide di Virgilio

Se vuoi saperne di più sui mostri mitologici ecco un fornitissimo elenco.

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La mitologia greco-romana nella cultura popolare

Le figure tratte dalla mitologia greco-romana non sono apparse solamente nelle opere appena citate ma sono state riproposte in numerose opere in tempi successivi. Alcune di esse appaiono nelle raffigurazioni araldiche di varie epoche ma anche in romanzi, in racconti, in fumetti, in rappresentazioni cinematografiche e televisive passate, recenti ed anche moderne.

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La ripresa e la rivisitazione nel corso dei secoli delle figure mostruose provenienti dalla mitologia greco-romana ha sicuramente contribuito a sviluppare ed arricchire l’iconografia Horror.

L’Horror nel Medioevo

Come spiegavo nel paragrafo precedente l’impatto di certe figure mostruose e soprannaturali derivate dall’antichità classica sono state riprese in tempi successivi, specialmente nel Medioevo.

Uno degli esempi più conosciuti è senza dubbio la Divina Commedia. All’interno della cantica dell’Inferno (1314) il sommo poeta riprende e reinterpreta numerosi personaggi orrifici derivati dalla mitologia greco-romana: le Arpie, Caco, il Cerbero, i Centauri le tre Furie, Gerione (per Dante mostro con il viso da uomo, ma con il busto di serpente e munito di zampe, artigli, coda biforcuta ed avvelenata) e poi Medusa ed anche il Minotauro.

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Horror e stregoneria

Dopo l’Inferno di Dante all’interno della cultura popolare vengono presentati e divulgati nuovi contenuti di natura orrifica. In particolar modo con la pubblicazione nel 1486 del testo in latino Malleus Maleficarum si rinforza e si diffonde in Europa il sinistro e spaventoso concetto di strega e di stregoneria. La Caccia alle Streghe aveva avuto i suoi albori già a partire dal 1300 circa ma, anche grazie all’ampissima diffusione del testo Malleus Maleficarum, questi argomenti domineranno la cultura popolare europea quasi fino alla metà del 1700.

Horror e licantropia

Sebbene la licantropia in ambito medico abbia un significato proprio e specifico, in campo letterario e narrativo rappresenta un concetto tipicamente Horror. Il licantropo è un essere umano che si trasforma in lupo senza perdere la parte razionale umana.

Il licantropo viene inoltre confuso con la figura di lupo mannaro, ovvero un uomo che – a causa di una maledizione – è condannato a trasformarsi in lupo ad ogni plenilunio. La differenza dunque che c’è tra un licantropo ed un lupo mannaro consiste nel fatto che il primo si trasmuta secondo la propria volontà, mentre il secondo no.

il genere horror è caratterizzato da creature mostruose come licantropi e lupi mannariIl concetto di licantropo, già presente e conosciuto grazie alla mitologia e alle tradizioni popolari prende piede nella Francia medievale del XII secolo grazie all’opera Bisclavret di Marie de France e poi si rafforza grazie ad un’altra opera francese intitolata Guillaume de Palerme commissionata dalla contessa Yolande, probabilmente figlia di Baldovino IV di Hainaut.

Sempre nel XII secolo altre due opere di autori anonimi, riportano alla ribalta il concetto di licantropo: Melion, scritto probabilmente tra il 1190 ed il 1204 e Biclarel. Secondo alcuni esperti entrambi i testi derivano dalla già citata opera Bisclavret di Marie de France.

Tuttavia i racconti e le leggende che riguardano i licantropi si manterranno in costante crescita fino al Settecento anche a causa del sensazionalismo e della paura dilaganti causati dall’Inquisizione e dalla Caccia alle Streghe.

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Horror e vampirismo

Il passo successivo alla diffusione del concetto di licantropia spetta al vampirismo.

Il vampirismo è la pratica di nutrirsi di sangue prelevandolo direttamente da creature vive. È risaputo che gran parte della narrativa Horror successiva al XII secolo prenda ispirazione dai vampiri, coloro cioè che praticano il vampirismo.

Sebbene la figura del vampiro fosse già patrimonio della cultura popolare da secoli attraverso le antiche leggende e la mitologia, la fantasia degli scrittori Horror dei secoli successivi al 1500 è stata certamente stimolata da figure crudeli e sanguinarie vissute nel XV secolo, in particolar modo il conte Vlad III di Valacchia (1431-1476/7) e il barone Gilles de Rais (1405-1440).

i vampiri sono un elemento tipicamente horror

La prima vera apparizione del conte Vlad III avviene nel 1499 ad opera di Markus Ayrer. L’uomo pubblica in Germania alcuni fascicoli illustrati che testimoniano le crudeltà che Vlad III infliggeva ai suoi nemici di guerra. Ma è nel 1897 che lo scrittore irlandese Bram Stoker prenderà ispirazione da Vlad III per creare la figura del Conte Dracula.

Tuttavia l’abominevole barone Gilles de Rais, non sarà da meno. Egli ispirerà nello scrittore francese Charles Perrault la figura del crudele uxoricida Barbablù (Barbe Bleue – 1697).

Si pensa inoltre che anche la figura della contessa ed accertata serial killer Elizabeth Bathory – vissuta in Ungheria dal 1560 al 1614 – abbia dato ulteriore risalto e rinforzo alle figure vampiresche che si svilupperanno nei decenni successivi.

Oltre al Conte Dracula di Stoker, altre opere vampiresche di risalto appariranno nella letteratura del 1800: il Vampiro di John Polidori del 1819 e Varney il Vampiro (prima edizione del 1845) probabilmente di James Malcolm Rymer.

Eccoci giunti alla fine di questo primo articolo dedicato al Genere Narrativo Horror.

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IMPORTANTE: prima di salutarci ti ricordo che all’interno del Glossario Narrativo di Scrittissimo puoi trovare la spiegazione dei termini tecnici che ho utilizzato. Invece nella pagina dedicata alle Lezioni Base puoi trovare la spiegazione approfondita degli argomenti tecnici ricorrenti su Scrittissimo.

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a presto

Simona

Author & Admin di Scrittissimo.com

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