Articolo dedicato all’analisi delle Convenzioni di Genere dell’Horror, un Genere Narrativo Maggiore tra i più conosciuti
Come abbiamo visto nella lunga serie di articoli che hanno preceduto quello di oggi, il Genere Horror ha subito, nel corso dei secoli, una notevole evoluzione ed un incredibile sviluppo. Più di qualunque altro Genere Narrativo, esso ha subito una costruzione passo dopo passo, grazie al contributo che ogni autore ha fornito e che ha permesso dunque di arricchirlo di elementi sempre più variegati e sempre più evoluti. Il tutto anche grazie alle idee, alle usanze, alle credenze e alle abitudini che si sono succedute in ogni tempo storico-letterario.
Basti pensare a cosa significava l’Horror per i greci e per i romani, ovvero un genere costellato dalle creature mitologiche e divine; oppure cosa ha significato l’Horror nel Medioevo, ovvero storie popolate da vampiri e da licantropi.
Oppure cosa ha significato l’Horror tra il 1880 ed il 1900 con l’ampia produzione di Ghost Stories e infine cosa significa ai giorni nostri, ovvero una sorta di unione tra tutti questi elementi arricchiti da ampie sfumature psicologiche.
Dunque data l’incredibile vastità di argomenti inclusi nell’Horror, suddivido le convenzioni di genere per categoria.
HORROR – Convenzioni di Genere
Convenzioni di Genere – Scopo dell’Horror:
Come ho spiegato nella prima parte di questo articolo, lo scopo principale dell’Horror consiste nel generare un profondo senso di orrore, di shock, di repulsione, di disgusto o di ribrezzo nel pubblico.
Tuttavia, spaventare o disgustare il Lettore per mezzo del macabro o dell’orrore non è affatto sufficiente per parlare di Horror. Numerose scuole di pensiero infatti sostengono che per ottenere questa tipologia di Atmosfera Narrativa è altresì necessario includere all’interno della Storia elementi di natura soprannaturale di qualsiasi genere come zombie, licantropi, dimensioni divine o parallele e via dicendo.
Solo in questo modo, prima di tutto viene rispettato il contenuto basilare dell’Horror e poi non si corre il rischio di scrivere storie che rientrano in altri generi come il Thriller, il Mystery o il Gotico i quali, a seconda dei contenuti, potrebbero provocare nel Lettore sentimenti similari.
Il secondo scopo dell’Horror consiste nell’evocare nel Lettore tutti i suoi timori più nascosti, quelli che da ogni tempo accompagnano l’essere umano. Per questo motivo le storie Horror mostrano il terrore in ogni forma possibile ed immaginabile, l’orrore che proviene da qualsiasi fonte o da qualsiasi luogo, tempo o circostanza.
Non solo. Studiando i vari autori Horror mi resa conto che le spaventare, terrorizzare o evocare timori nascosti non è – quasi mai – l’unico scopo delle loro opere. Spesso, tra le pieghe delle pagine, c’è nascosta anche una sorta di protesta sociale.
Questa caratteristica è particolarmente evidente in P. H. Lovecraft che, esplorando il concetto di terrore cosmico (Cosmic Horror), ha trasmesso ai lettori il ricorrente pensiero, piuttosto pessimista, che gli esseri umani sono come delle pedine facenti parte di una scacchiera cosmica che agisce e reagisce secondo criteri e schemi difficili da comprendere e da controllare.
La sua influenza nello sviluppo e nell’evoluzione del Genere Horror è stata così profonda che è stato coniato in suo onore il termine “Lovecraftian Horror“, ovvero “orrore lovecraftiano”.
Per esempio, ne La Casa Stregata, l’essere soprannaturale che ha preso possesso dell’abitazione proviene da una dimensione oscura che non è possibile né sondare e tanto meno comprendere.
Esso giunge in maniera inaspettata e prende possesso della casa e dei suoi abitanti togliendo loro ogni via di scampo secondo una modalità che, alla conclusione della vicenda, rimane parzialmente oscura. In questo Racconto Lovecraft esalta l’essenza dell’Horror perché lascia il Lettore con il ragionevole dubbio dell’effettiva distruzione del male. Il terrore cosmico che egli vuole trasmettere non proviene dunque da esseri concreti come vampiri o streghe, ma proviene da dimensioni del tutto sconosciute e che, attraverso esseri oscuri, vogliono prendere possesso della realtà.
Convenzioni di Genere – Temi Horror
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, il terrore cosmico, ovvero l’orrore che scaturisce da dimensioni oscure o parallele con tutti gli esseri soprannaturali che derivano da esse, è un Tema tipicamente Horror.
Un’altra Tematica tipicamente Horror è il classico dei classici, ovvero la lotta tra il bene ed il male. Questo concetto è estremamente esteso. Il male può assumere qualsiasi aspetto, qualsiasi forma e può provenire da qualsiasi mondo o dimensione, purché sia in grado di fare del male, possibilmente atroce o raccapricciante.
Dunque nell’Horror la rappresentazione della eterna lotta tra il bene ed il male può assumere qualsiasi sembianza: si possono utilizzare scontri di ogni genere e sorta come demoni contro angeli, terrestri contro alieni, umani contro vampiri-zombie-orchi-mostri, fantasmi contro streghe e tutto ciò che può portare in forma un contrasto pauroso.
Altro Tema Horror è la prigionia. La prigionia (possibilmente senza via di scampo) è un argomento ampiamente utilizzato nell’Horror poiché scatena la paura atavica di isolamento e di solitudine dell’uomo.
L’incertezza verso il futuro e quindi verso il proprio destino causata da una prigionia forzata, dall’impossibilità di trovare una via di scampo, non solo fisica – ma anche mentale – concretizza il terrore. Non a caso la reclusione in prigione è un metodo tutt’ora in vigore per punire chi compie reati.
Le fobie è un Tema molto diffuso nell’horror. Basti pensare a film come Aracnofobia dove la repulsione verso i ragni, molto diffusa nella popolazione, ha creato la trama di un classico film Horror.
Nel Genere Horror le fobie verso specifiche tipologie di animali come i topi, i serpenti o certi tipi di insetti (possibilmente molto aggressivi) sono ampiamente utilizzate per scatenare nel pubblico forti emozioni in relazione alle situazioni di disperazione, di prigionia o di perdita di controllo vissute dai personaggi.
Altre tipologie di fobie frequenti nel Genere Horror sono: la paura dei clown, degli spazi aperti o di quelli chiusi, dell’acqua, del fuoco o della morte e tutto ciò che si presta a creare tensione o terrore.
Rimanendo in tema di fobie e di paure, esistono anche Temi più attuali attorno ai quali spesso vengono costruite trame Horror: il bullismo, il cyberbullismo, il terrorismo, i cambiamenti climatici, i virus letali, gli attacchi militari con armi di distruzione di massa e via dicendo.
Un’altra Tematica Horror è la scienza/tecnologia fuori controllo. Quando la scienza o la tecnologia vengono utilizzate per fare del male possono generare concetti orrifici come virus letali, animali spaventosi e feroci, aperture di portali misteriosi o dimensioni parallele, risveglio di forze oscure o demoniache. Nel caso in cui si decida di scrivere un Horror con questa tipologia di contenuti bisogna fare attenzione a mantenere il focus sull’orrore affinché non si trasformi in un Fantasy.
Altro Tema Horror, collegato alla Tematica precedente, è quella che esplora il concetto di maledizioni e antiche profezie legate alla profanazione di luoghi sacri o misteriosi, all’apertura di sepolcri, di casse, di sarcofagi, di tombe e simili. Similmente all’argomento precedente è importante mantenere il focus sulle conseguenze terribili ed orripilanti che essi comportano sull’umanità.
Infine tra i Temi Horror più ricorrenti, che si collega a tutte quelle elencate fino ad ora, è la morte violenta o raccapricciante in ogni sua forma. La morte può provenire da una malattia, da un serial killer, da un incidente, da una maledizione, dal terrore, da un animale, da un insetto, da un evento naturale, da un fenomeno atmosferico, da un essere soprannaturale o dall’uomo.
Convenzioni di Genere Horror – personaggi
Protagonista: a differenza di altri Generi Narrativi (come l’Hard Boiled, il Police Procedural o lo Young adult) in cui il Protagonista è un individuo direttamente collegato al Genere Narrativo stesso, nell’Horror questo Personaggio può sostenere qualsiasi Funzione o qualsiasi Elemento di Caratterizzazione. Vediamolo nella specifico.
Prima di tutto può avere qualsiasi età. Può essere un uomo o una donna, un ragazzo o una ragazza, perfino un bambino o una bambina.
Poi può sostenere sia la Funzione di Eroe che quella di Antieroe; dunque può comportarsi da individuo valoroso o coraggioso che ha interesse verso il benessere della comunità ed essere pronto a combattere il male (Eroe) fin dal principio della Narrazione. Oppure può comportarsi da egoista, da vigliacco, da superbo o comunque incarnare una qualsiasi caratteristica “negativa” (Antieroe) che gli impedisce di prendere in mano la situazione in maniera decisa.
Nel caso in cui il Protagonista sia un Eroe è necessario creare un Arco di Sviluppo all’interno della sua vita privata. Nel caso in cui si tratti di un Antieroe, le possibilità di generare un Personaggio vivido, realistico e dotato di un buon Arco di Sviluppo, sono decisamente più ampie.
Inoltre, qualsiasi sia la tipologia di Protagonista, può lavorare da solo oppure avere dei collaboratori, può essere una vittima diretta dell’atrocità oppure sostenerla, può essere una creatura di qualsiasi tipologia o genere (da umana a soprannaturale con tutte le possibili forme intermedie e perfino ibride).
Antagonista: in linea di principio può interpretare le classiche caratteristiche di qualsiasi Antagonista. Come nel caso del Protagonista, anche l’Antagonista può provenire da qualsiasi tempo o dimensione, può essere una creatura umana, animale o soprannaturale, può essere un evento climatico o geologico, può essere un personaggio con Funzione di Eroe o di Antieroe.
Ciò che conta è che sia sempre in forte contrasto con gli Elementi di Caratterizzazione del Protagonista e dunque collabori allo sviluppo della Linea Narrativa Principale e del relativo Conflitto Principale.
Un elemento da tenere in considerazione nella costruzione di un Antagonista può essere l’età anagrafica. Alcune opere narrative o cinematografiche hanno utilizzato l’innocenza dei bambini per “ingannare il pubblico” e far dunque compiere al Personaggio azioni inaspettate, crudeli o inquietanti.
Convenzioni di Genere Horror – il Cast dei personaggi:
Come in qualsiasi opera narrativa la costruzione del Cast segue le regole che sempre spiegato all’interno dei miei articoli. Ovvero l’assegnazione dei Ruoli e delle Funzioni e la suddivisione in Schieramenti.
Dunque non possono mancare i Personaggi Leader, i Personaggi Primari, i Personaggi Secondari e le Comparse. Tuttavia le Funzioni dei vari personaggi dovranno essere coerenti ai contenuti della vicenda e del Genere Horror.
Ti segnalo un articolo in inglese che mostra una serie di Funzioni Classiche che è possibile abbinare ai personaggi di un Cast Horror.
Convenzioni di Genere Horror – natura dei personaggi del Cast
Come ho spiegato alcune righe addietro l’Horror puro deve contenere elementi soprannaturali. Uno di essi può essere, senza dubbio, tra la natura di tutti o solo alcuni personaggi del Cast.
Alcuni possono essere, secondo l’interpretazione classica, di natura malevola come vampiri, zombie, fantasmi, demoni, creature mitologiche, licantropi, orchi, mostri, alieni, streghe, fattucchiere, stregoni e maghi, animali feroci, insetti distruttori.
Altri invece possono essere individui normalmente percepiti come benevoli ma che si manifestano malvagi o si trasformano nel corso della Narrazione, come esseri umani, fate, angeli, creature celestiali, elfi, Puffi, spiriti della natura.
Queste caratteristiche possono valere per tutti i Ruoli, Personaggi Leader inclusi e per tutte le Funzioni. Inoltre possono esse mescolati tra loro secondo qualsiasi criterio possibile ed immaginabile.
Convenzioni di Genere Horror – Ambientazione:
A differenza di altri Generi Narrativi come il Police Procedural, il Noir o il Thriller di tipo Courtroom Drama dove l’Ambientazione è definita e circoscritta, nell’Horror non esistono particolari limiti. Si può spaziare da qualsiasi tempo storico a qualsiasi dimensione terrena, parallela o extraterrestre. Dunque le storie Horror, oltre che sulla terra, possono essere ambientate su altri pianeti o in altre dimensioni e possono coprire un arco temporale di qualsiasi estensione.
Possono svolgersi in qualsiasi tempo storico, dal Medioevo all’antico Egitto, dalla preistoria al futuro più lontano ed ovunque sia possibile immaginare. Naturalmente senza mai dimenticare la presenza di elementi orrifici, spaventosi, agghiaccianti e raccapriccianti che facciano leva sulle paure o sulle fobie umane.
Location: nelle storie Horror è importante dare risalto a situazioni che suscitino un senso di prigionia, di isolamento o di sopraffazione mentale o fisica. Dunque luoghi oppressivi come prigioni, segrete, castelli antichi, case abbandonate, hotel disabitati, garage fatiscenti, cantine ammuffite, scuole diroccate, piccole stanze, deserti sconfinati o foreste intricate o comunque tutto ciò che una volta ospitava la vita ma ora invece vive l’abbandono.
Tuttavia non è necessario utilizzare Location inquietanti. L’orrore può nascondersi ovunque, anche in un affollato parco cittadino, dentro le mura domestiche, in un supermercato, sul luogo di lavoro, ad una festa, in una discoteca, al luna park, al palazzo reale, durante una manifestazione sportiva, insomma ovunque non ci si aspetti di trovarlo.
Convenzioni di Genere Horror – struttura, formato e Punto di Vista:
Struttura Narrativa: qualsiasi Struttura Narrativa si adatta ad una vicenda Horror. Tuttavia la Struttura in Tre Atti è quella più utilizzata ed è quella che si adatta meglio ad ogni tema, soggetto e contenuto.
Formato Narrativo: il Formato narrativo più utilizzato è senza dubbio quello del romanzo. Tuttavia anche il racconto o il romanzo breve è adatto a questo genere. Meno diffusi sono invece il romanzo di tipo epico, le saghe o le trilogie.
Naturalmente, a seconda del formato prescelto, saranno presenti un numero più o meno elevato di Linee Narrative e di relativi Conflitti Narrativi.
Punto di Vista Narrativo: il Punto di Vista in Prima Persona è senza dubbio tra i più utilizzati perché contribuisce a mantenere alta la suspense ed il contatto emotivo diretto con il Protagonista. Però si può ottenere lo stesso effetto anche con un Punto di Vista in Terza Persona Singola o anche con un Punto di Vista Onnisciente che aggiunge informazioni più ampie allo svolgimento della vicenda. Tuttavia, anche per quanto riguarda il Punto di Vista Narrativo tutto dipende dall’effetto che si vuole ottenere.
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IMPORTANTE: prima di salutarci ti ricordo che all’interno del Glossario Narrativo di Scrittissimo puoi trovare la spiegazione dei termini tecnici che ho utilizzato. Invece nella pagina dedicata alle Lezioni Base puoi trovare la spiegazione approfondita degli argomenti tecnici ricorrenti su Scrittissimo.
Per oggi è tutto,
a presto
Simona
Author & Admin di Scrittissimo.com