COME SCRIVERE A PICCOLI PASSI

By | Maggio 2, 2020

» Articolo che spiega la tecnica dei piccoli passi, una pratica di scrittura molto utile per chi ha poco tempo per scrivere

L’articolo di oggi è dedicato a tutti coloro che hanno poco tempo per scrivere o fanno fatica a concentrarsi sulla scrittura per lunghi periodi di tempo. Ho tratto le varie informazioni sull’argomento da un brano pubblicato su The complete handbook of Novel Writing – 2nd edition, un corposo manuale che raccoglie decine di suggerimenti di esperti scrittori presenti sul rinomato magazine americano Writer’s Digest.

articolo chespiega la tecnica dei piccoli passi di Bill O'HanlonIn particolare si tratta dei primi paragrafi del capitolo intitolato baby steps (piccoli passi) e scritto dal coach e terapista per scrittori (e non solo) – Bill O’Hanlon – autore di oltre 30 libri e proprietario del blog billohanlon.com.

Così spiega nell’articolo: prima di cominciare a scrivere il mio primo libro non avevo mai conosciuto alcuna persona che ne avesse scritto o pubblicato uno. Ero ignaro sul processo di pubblicazione: Invece adesso parlo di me stesso come uno scrittore. Questo cambiamento di identità ha richiesto tempo.

All’inizio mi identificavo come “qualcuno che ha scritto libri” e non come uno scrittore vero e proprio. Come se non bastasse continuavo a pensare che non sarei diventato uno scrittore se non avessi sviluppato certe abitudini come scrivere ogni giorno dalle otto del mattino fino alla sera, indossare giacche di velluto a coste con le toppe sul gomito, fumare una pipa e sorseggiare barbour mentre premo i tasti sulla tastiera del PC.

Nessuna di queste cose sono mai accadute poiché facevano parte solo della mia fantasia. Poi ho cominciato a dire “scrivo libri” quando qualcuno mi chiedeva che tipo di lavoro facessi. Questo mi ha portato gradualmente portato a dire: sono uno scrittore.

Pensare a sé stessi in questo modo supporta veramente il processo di scrittura, apre la possibilità di scrivere e di completare libri Come disse una volta lo scrittore Isaac Asimov: Se il mio dottore mi dicesse che mi rimangono solo sei minuti da vivere, non ci rimuginerei sopra. Batterei a macchina un po’ più veloce.

Fai qualsiasi cosa che ti convinca che tu sia uno scrittore. Prendi il modello di una copertina e scrivici sopra il titolo e il tuo nome. Oppure pubblica quello che hai già scritto, anche solo a livello locale. Qualunque cosa accada, inizia a fare queste piccole cose e un giorno – nel prossimo futuro – il tuo sogno di diventare uno scrittore si avvererà.

Farlo richiede azione non soltanto sognarlo, ma farlo.

Confesso di avere sovente la possibilità – durante la settimana – di scrivere per almeno due o tre ore consecutive, dunque (per il momento) non mi avvalgo della tecnica dei piccoli passi. Tuttavia ho pensato di condividere i suggerimenti di O’Hanlon per dare un piccolo aiuto a tutti coloro che per questioni lavorative, personali o organizzative dispongono di poco tempo per scrivere.

Non solo. Analizzando le sue parole mi sono resa conto che la tecnica dei piccoli passi può contribuire al superamento dell’odioso Blocco dello Scrittore poiché – nella sua semplicità – si adatta bene a tutti quei casi in cui l’impatto verso una grande mole di lavoro generi un senso di sopraffazione.

articolo che spiega come superare il blocco della pagina bianca

In cosa consiste la tecnica dei piccoli passi di Bill O’Hanlon?

Il metodo proposto è davvero semplice: consiste nel ritagliarsi ogni singolo giorno (possibilmente senza eccezioni) delle piccole porzioni di tempo da dedicare alla scrittura. Così come sufficienti pale di terra creano una montagna e sufficienti secchi di acqua fanno un fiume, allo stesso modo – secondo O’Hanlon – piccole ma costanti sessioni di scrittura possono creare grandi quantità di materiale.

articolo che spiega la tecnica dei piccoli passi per un metodo di scrittura più profittevoleSpezzettando il processo di scrittura in parti più piccole e sfruttando ridotti segmenti di tempo è possibile ottenere – nel lungo termine – testi corposi.

Quanto sia efficace focalizzarsi su ridotti segmenti di lavoro viene spiegato anche dall’autrice Sandy Beadle coautrice di Bill O’Hanlon in questo manuale.

L’autrice, oltre ad applicare il principio dei piccoli passi, aggiunge una personale strategia. Così spiega: non c’è niente di più efficace, per mantenersi focalizzati, di una scadenza da rispettare. In uno dei miei seminari chiesi ad uno dei presenti di potergli inviare una pagina scritta o un capitolo ogni settimana. Non mi servivano commenti o che venisse letto ma soltanto che venisse ricevuto. Sebbene non sia sempre riuscita ad inviare un capitolo intero, ma a volte soltanto un paragrafo, ho mantenuto l’impegno 79 volte su 83.

Unire il senso di obbligo e di urgenza alla strategia dei piccoli passi può davvero trasformarsi in una tecnica vincente!

Lezione Base che spiega la differenza tra Protagonista e Coprotagonista

Biil O’Hanlon prosegue l’articolo portando l’esempio dello scrittore australiano Max Barry. Max Berry – autore del romanzo Company e del thriller Lexiconscrisse ben due romanzi durante la pausa pranzo mentre lavorava in una famosa multinazionale statunitense.

Ci sono voluti alcuni anni per raggiungere tale risultato – spiega O’Hanlon – ma ha avuto un successo così grande da poter lasciare il proprio lavoro ed iniziare una carriera di scrittore a tempo pieno. Il suo caso spiega come sia possibile applicare la strategia dei piccoli passi per ottenere grandi risultati.

O’Hanlon sostiene l’idea che basterebbe dedicare dai cinque ai quindici minuti giornalieri per produrre una buona quantità di materiale. Decidere un ammontare minimo di tempo e un numero realistico di parole o di pagine che è possibile generare nella frazione di lavoro prescelta, permetterà di scrivere con costanza, allontanando così il fantasma del Blocco dello Scrittore.

articolo chespiega la tecnica dei piccoli passi di Bill O'HanlonEsistono scrittori capaci di scrivere anche 250 parole in pochi minuti, il che corrisponde ad una pagina scritta con interlinea doppia. Basterebbe fare questo ogni giorno per un anno per produrre un cospicuo romanzo!

Inoltre, se il sistema funziona e si riesce a produrre la scrittura desiderata, gradualmente ci si può impegnare per un periodo più lungo. Non è un mistero per nessuno che lavorare secondo una scadenza precisa, seppur breve o facile da onorare, consente di rimanere focalizzati, produrre meglio e più velocemente. L’importante è sforzarsi di farlo per tutto l’arco di tempo prestabilito,

Una delle ragioni per cui il metodo a piccoli passi risulta proficuo – spiega Bill O’Hanlon – dipende anche dal fatto che questo sistema fa apparire i grandi progetti meno scoraggianti, sia mentalmente che emotivamente.

Infine: l’importanza di sviluppare l’identità da Scrittore

Nell’articolo riportato sul manuale The complete handbook of Novel Writing – 2nd edition, Bill O’Hanlon svela altre piccole strategie per affrontare i pensieri negativi che possono impedire lo sviluppo dell’identità da scrittore.

Così spiega: prima di cominciare a scrivere il mio primo libro non avevo mai conosciuto alcuna persona che ne avesse scritto o pubblicato uno. Ero ignaro sul processo di pubblicazione. Invece adesso, a distanza di tempo, parlo di me stesso come uno scrittore.

Tuttavia questo cambiamento di identità ha richiesto tempo – continua O’Hanlon – All’inizio della mia carriera mi ritenevo “qualcuno che aveva scritto libri” e non uno scrittore vero e proprio. Come se non bastasse continuavo a pensare che non sarei diventato uno scrittore se non avessi adottato certe abitudini come scrivere ogni giorno dalle otto del mattino fino alla sera, indossare giacche di velluto a coste con le toppe sul gomito, fumare una pipa e sorseggiare bourbon mentre premo i tasti sulla tastiera del PC. Nessuna di queste cose sono mai accadute nella mia vita poiché facevano parte solo della mia fantasia.

Ad un certo punto però ho cominciato a dire “scrivo libri” quando qualcuno mi chiedeva che tipo di lavoro facessi. Solo in questo modo sono arrivato – gradualmente – a dire “sono uno scrittore”.

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Pensare a sé stessi come ad un professionista supporta veramente lo sviluppo della propria identità di scrittore ed apre la possibilità di scrivere e di pubblicare libri a tempo pieno. Come disse una volta lo scrittore Isaac Asimov: Se il mio dottore mi dicesse che mi rimangono solo sei minuti da vivere, non ci rimuginerei sopra. Batterei a macchina un po’ più veloce.

Ecco dunque il suggerimento finale di O’Hanlon: fai qualsiasi cosa che ti convinca che tu sia uno scrittore. Prendi il modello di una copertina e scrivici sopra il titolo e il tuo nome. Oppure pubblica quello che hai già scritto, anche solo a livello locale. Qualunque cosa accada, inizia a fare queste piccole cose affinché un giorno il tuo sogno di diventare uno scrittore possa diventare realtà. Non basta sognarlo, bisogna passare all’azione.

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Per oggi è tutto,

a presto

Simona

Author & Admin di Scrittissimo.com

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