Articolo dedicato alla figura di Jane Eyre, Protagonista dell’omonimo Romanzo diella scrittrice inglese Charlotte Brontë
L’articolo di oggi è dedicato alla figura di Jane Eyre, Protagonista dell’omonimo Romanzo della scrittrice inglese Charlotte Brontë. Charlotte Brontë, sorella dell’altrettanto famosa Emily Brontë e di Anne Brontë, pubblica l’opera per la prima volta nel 1847 a Londra col titolo di Jane Eyre: an Autobiography.
Puoi trovare la versione integrale di Jane Eyre cliccando qui.
Per timore dei pregiudizi che nell’età vittoriana esistevano nei confronti delle donne scrittrici, l’autrice utilizza lo pseudonimo di Currer Bell per presentarlo al pubblico. Lo stesso faranno le sue sorelle: Emily utilizzerà Ellis Bell per Cime Tempestose ed Anne invece utilizzerà Acton Bell per dare alle stampe i romanzi Agnes Grey e La signora di Wildfell Hall.
Narrato attraverso il Punto di Vista in Prima Persona della Protagonista, Jane Eyre è probabilmente uno dei Romanzi di Formazione più famosi e meglio strutturati di tutti i tempi. Il romanzo di formazione è una tipologia di opera che narra la vita del/della Protagonista a partire dalla sua infanzia fino all’età adulta, il tutto secondo una progressione di fatti in continuo crescendo ed evoluzione.
Non a caso la Trama del Romanzo – organizzata secondo una Struttura in Tre Atti e costruita secondo uno Schema a Fabula con Principio Ab Ovo – è così suddivisa:
Jane Eyre – Primo Atto:
l’infanzia: Jane orfana di entrambi i genitori vive a Gateshead presso la famiglia adottiva Reed da quando ha tre mesi di età. Qui subisce vessazioni e maltrattamenti specialmente da parte del cugino John. A nove anni viene trasferita alla scuola femminile Lowood.
lo studio: Jane trascorre otto anni alla Lowood School, sei dedicati allo studio e due all’insegnamento. Dopo un iniziale periodo davvero duro a causa delle condizioni in cui sono tenute le ragazze, riesce a studiare con profitto fino a diventare un’insegnante interna alla scuola. Se ne va dalla Lowood School che ha diciotto anni.
Jane Eyre – Secondo Atto:
La prima occupazione: dopo un breve periodo di inattività, Jane viene assunta come insegnante di miss Adele Varens presso la tenuta di Thornfield. Qui conosce il signor Rochester con cui inizierà una relazione e con il quale tenterà invano di sposarsi. Nel frattempo il cugino John Reed si suicida a causa dei debiti di gioco. Questo provoca un ictus alla zia adottiva Sarah Reed ed induce Jane a tornare a Gateshead per alcune settimane
La seconda occupazione (Punto di Mezzo del Secondo Atto): quando il matrimonio va a monte a causa del passato di Rochester, Jane fugge da Thornfield. Dopo un lungo girovagare ed oramai stremata dalla fatica incontra la famiglia Rivers. Passa con loro alcuni mesi e St John Rivers le trova un lavoro da insegnante presso la scuola di Morton. Scopre di essere imparentata con loro quando riceve la notizia di una copiosa eredità. Tuttavia l’atteggiamento insistente di John nei suoi confronti la sprona a tornare a Thornfield.
Jane Eyre – Terzo Atto:
Il ritorno: quando Jane raggiunge Millcote scopre che la dimora di Thornfield è stata distrutta da un incendio doloso e che l’incidente ha reso Rochester vedovo e cieco. Finalmente l’uomo è libero da antichi vincoli matrimoniali e i due innamorati possono sposarsi e creare una famiglia propria.
La progressione degli eventi contenuti in Jane Eyre è caratterizzata – oltre che dall’atmosfera rigorosa e dal conformismo della società del tempo – dai numerosi momenti bui che costellano la vita della Protagonista. Tuttavia tutte le difficoltà che Jane affronta, pagina dopo pagina, forgiano il suo carattere e la sua moralità fino a rendere il suo Personaggio uno degli esempi più fulgidi di emancipazione e di autodeterminazione femminile di tutti i tempi.
Per comprendere appieno la figura della Protagonista è infatti necessario analizzare l’epoca in cui il Romanzo è ambientato. Accolto con successo di critica fin dalla sua prima pubblicazione, Jane Eyre si svolge durante l’Età vittoriana (dal 20 giugno 1837 al 22 gennaio 1901), periodo della storia inglese sotto il regno della Regina Vittoria.
L’Era Vittoriana era caratterizzata dal notevole rigore morale, in particolare per quanto riguardava il comportamento delle donne. L’ideale della donna angelo del focolare era piuttosto diffuso e condiviso in ogni strato della società inglese. Ciò nonostante, se da una parte la donna era considerata al pari di una santa immacolata, dall’altra era del tutto priva della maggior parte dei diritti riservati agli uomini. Oltre a non poter votare, ereditare o possedere proprietà, il suo ruolo era limitato a quello del procreare, badare ai figli e alla casa. La donna inoltre aveva diritto a studiare ma solo in base ed in proporzione alla propria condizione familiare e sociale. Dunque l’unica professione che poteva esercitare a quel tempo era quella di insegnante o tuttalpiù di domestica.
Sebbene il Personaggio di Jane si conformi agli standard dell’epoca vittoriana per quanto riguarda il modo di vestire, il modo di porsi o di comportarsi, lo fa in una maniera del tutto inedita per quei tempi. Utilizza gli ideali vittoriani a proprio favore anziché subirli o farli apparire come un’ingiustizia sociale.
Si presenta come donna che sa quello che vuole e come lo vuole, ma che è perfettamente capace di rifiutare qualsiasi compromesso che possa intaccare le sua integrità morale. Supportata dalla fede religiosa e dalla consapevolezza del proprio valore, riesce a condurre sé stessa verso la vera felicità senza mai perdere di vista ciò in cui crede, nemmeno quando viene messa a dura prova.
Jane Eyre è la dimostrazione che una donna della sua epoca (e non solo) – se lo desidera – ha la capacità e la possibilità di vivere senza essere subordinata ai voleri e alle possibilità economiche del marito, anche a partire da presupposti iniziali sfavorevoli.
Situazione del tutto opposta a ciò che si legge invece attraverso Madame Bovary di Gustave Flaubert (1856-57), romanzo praticamente contemporaneo a Jane Eyre (1847).
JANE EYRE – LA FIGURA
Jane Eyre, figlia di un umile ecclesiastico e di una donna, rimane orfana a tre mesi. I suoi genitori dediti alla cura dei malati, muoiono infatti durante un’epidemia di tifo.
Alla morte dei suoi genitori è lo zio materno, il signor Reed, a prendersi cura della bambina. Anni prima infatti il ricco nonno materno aveva diseredato sua figlia a causa del matrimonio con il prelato Eyre, allontanandola dalla famiglia di origine ed escludendola anche dall’eredità.
Lo zio adottivo Reed accoglie dunque Jane in casa propria, riservandole grande amore ed affetto e trattandola come fosse una figlia propria. Tuttavia la situazione si rivela più complicata del previsto. La moglie del signor Reed, Sarah, non accetta volentieri la sua presenza in casa. È molto gelosa dell’affetto che il marito prova verso Jane e le dimostra profonda avversione fin da quando è molto piccola.
Non si hanno notizie molto specifiche sull’aspetto fisico di Jane da bambina. La zia adottiva, i cugini e perfino la servitù la considerano poco attraente e poco affascinante, dunque per nulla adatta alla famiglia Reed.
In seguito invece si ottiene una descrizione di Jane in età adulta fatta dalla “zingara” che incontra alla festa del signor Rochester:
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La donna, in apparenza esperta di frenologia, dice di Jane:
Ecco degli occhi pieni di fiamma che brillano come rugiada; sono dolci e pieni di sentimento; le mie parole li fanno sorridere, dunque sanno sorridere.
Essa (la bocca) si compiace talvolta di ridere, è disposta a narrare tutto ciò che ha concepito il cervello, ma tace su quello che ha provato il cuore; è mobile e flessibile e non è mai stata destinata all’eterno silenzio della solitudine; è una bocca fatta per parlare molto, sorridere spesso e aver per interlocutore un essere amato. Anch’essa è favorevole.
Nella fronte soltanto vedo la noia per il destino felice che ho predetto sorridere, dunque sanno sorridere.
JANE EYRE – BIOGRAFIA
Jane è l’Io-Narrante dunque racconta gli eventi della propria vita attraverso un Punto di Vista Prima Persona, utilizzando uno Tono molto soggettivo ed emotivo. Parla sempre al tempo passato iniziando da quando era molto piccola (otto anni), dunque si tratta di un’autobiografia.
JANE EYRE – PRIMO ATTO
La Narrazione inizia un cupo pomeriggio di novembre a Gateshead, la dimora della ricca famiglia Reed. Jane ha circa otto anni e in quel momento è in compagnia della zia e dei tre cugini John, Eliza e Georgiana. Sta leggendo in un angolo della stanza ed il cugino John – che non perde occasione per infastidirla – durante un breve battibecco le lancia addosso un libro ferendola sulla fronte.
Nonostante sia evidente che Jane non abbia commesso alcuna negligenza, la zia Sarah la considera colpevole e per punirla la spedisce nella cosiddetta “camera rossa”, ovvero la stanza in cui è morto suo zio Reed. La balia Bessie Lee e un’altra domestica la accompagnano nel luogo della punizione. La zia è rimasta vedova alcuni anni prima, quando Jane aveva solamente tre anni, dunque nessuno può proteggerla dalla cattiveria che le viene rivolta contro.
Non appena Jane viene rinchiusa nella stanza rossa si abbandona a pensieri spaventosi ma anche a riflessioni sulla propria vita. E’ convinta che se lo zio Reed fosse stato ancora in vita non l’avrebbe mai trattata in quel modo. L’avrebbe amata e sarebbe stato gentile con lei, a differenza della zia adottiva che la considera una bambina bugiarda e manipolatrice, del tutto indegna ed incapace di socializzare con i suoi cugini.
Dopo lunghi pensieri e momenti di paura Jane si addormenta. La mattina seguente si risveglia nel proprio letto con accanto il farmacista di famiglia, Mr Lloyd che la sta curando e la balia Bessie, l’unica persona di Gateshead che spesso si dimostra gentile con lei.
Il giorno successivo, Mr Lloyd torna a vedere come sta Jane. La ragazzina è veramente triste e confida all’uomo che vorrebbe avere una famiglia propria, dato che la signora Reed e suo figlio John sono crudeli con lei. Allora il signor Lloyd – compresa la necessità di allontanare Jane da quella casa – fa in modo di mandarla a scuola.
Passano due mesi da quella conversazione senza che Jane abbia notizie sul suo destino scolastico. Poi un giorno a Gateshead arriva una carrozza con a bordo il signor Brocklehurst, il rettore della scuola femminile Lowood. Durante il primo incontro la zia Reed fa in modo di far apparire la bambina sgradevole. Dice che è bugiarda e manipolatrice e per questo va tenuta d’occhio. Tuttavia sarà accolta alla scuola.
Jane compie nove anni ed è giunto il giorno della partenza. Non saluta nessuno – a parte Bessie – e se ne va in carrozza, direzione Lowood School. Quando arriva a destinazione si trova di fronte ad un luogo buio e piovoso, ben diverso dalla dimora di provenienza. Viene accolta e condotta in quell’edificio tetro che per alcuni anni a venire sarà la sua nuova casa.
Jane scopre immediatamente che la vita alla scuola non è affatto semplice. Le ragazze vengono educate anche con maniere violente all’umiltà e alla sobrietà. Miss Temple, una delle insegnanti più gentili e caritatevoli dell’istituto, comprende il vero temperamento di Jane e la scagiona da ogni accusa che le era stata mossa inizialmente dalla zia.
Un’epidemia di tifo porta alla luce le gravi condizioni igieniche in cui vengono mantenute le ragazze. La morte di alcune di loro causa sdegno nell’opinione pubblica e grazie al l’intervento di nuovi benefattori, la scuola viene risanata e bonificata e resa adeguata all’educazione femminile.
Jane frequenta la Lowood School per ben otto anni, sei come studente e due come insegnante. Poi quando la signorina Temple si sposa, Jane decide di lasciare la Lowood School.
Jane si rende conto che è giunto il momento di costruire la propria vita. Si fa pubblicità come governante e riceve una risposta da parte di una certa signora Fairfax di George Inn a Millcote.
JANE EYRE – SECONDO ATTO
A Millcote viene accolta dalla signora Fairfax in persona, ovvero la governante della residenza denominata Thornfield. Qui scopre che sarà l’insegnante di Miss Adele Varens, una bambina francese di otto anni la cui madre, cantante ballerina, l’ha affidata a tempo indeterminato al signor Rochester, il padrone di casa. Il signor Rochester, un uomo eccentrico la cui famiglia ha una storia di comportamenti estremi violenti, è spesso assente dalla residenza in quanto viaggia per il mondo per questioni d’affari.
Jane è molto soddisfatta della situazione in cui si trova. La casa è accogliente, la signora Fairfax è molto gentile con lei e lo stesso lo sono i rimanenti domestici.
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All’improvviso però accade qualcosa di strano. Mentre Jane conversa con la governante si odono delle grida provenienti da un’altra stanza. La signora Fairfax dice che si tratta di Grace Poole, la sarta di Thornfield.
Un giorno – con la scusa di fare una lunga passeggiata e di portare una lettera per la signora Fairfax – Jane si reca ad Hay, cittadina distante ben due miglia dalla residenza. Mentre cammina sul sentiero sente arrivare un cane che precede un cavallo e si mette da parte per lasciarli passare. Quando viene superata riprende il cammino.
All’improvviso sente il cavallo scivolare sul ghiaccio e cadere a terra. Jane corre subito in soccorso del cavaliere, un uomo dall’aspetto severo e scuro. Non si è fatto nulla, ha solo slogato la caviglia ma ha bisogno del suo aiuto per rimontare a cavallo. L’uomo incuriosito vuole conoscere la sua identità e Jane spiega brevemente di essere la nuova insegnante di casa Thornfield.
Ognuno poi si incammina per la propria strada. Quando Jane ritorna alla residenza viene informata dalla signora Fairfax che finalmente il signor Edward Rochester è tornato a casa. Purtroppo però ha una distorsione alla caviglia causata da una caduta da cavallo. Jane nota immediatamente la coincidenza coi fatti accaduti poche ore prima. Il signor Rochester e Jane hanno l’occasione di conoscersi meglio. Jane gli parla della sua vita e mostra le proprie abilità artistiche e musicali.
Durante una conversazione con la signora Fairfax, Jane scopre che il padrone di casa è anch’egli una specie di emarginato dalla propria famiglia. Dopo la morte del fratello maggiore Rowland, avvenuta nove anni prima, ha ereditato la tenuta di Thornfield. Tuttavia tra lui, il fratello ed il padre da tempo non correva buon sangue e i due hanno fatto in modo di metterlo in difficoltà allo scopo di guadagnare del denaro. Ora che il padre ed il fratello sono morti, anche Edward tende a rimanere lontano dalla residenza e la visita solo per brevi periodi.
Per un po’ di tempo Jane non vede il signor Rochester poiché ha un sacco di affari da sbrigare. Poi una sera i due riescono finalmente a parlare a cena. Jane scopre che ha ben 35 anni, mentre lei solo 18. Inoltre è consapevole del fatto che molte persone potrebbero trovare Edward poco attraente, tuttavia lei crede che abbia qualcosa di interessante.
L’uomo le chiede di perdonare i suoi modi bruschi, ma non vuole affatto mortificarla. Jane di tutta risposta gli dice che in effetti nemmeno lei ha intenzione di farsi maltrattare per denaro ed incalza una serie di affermazioni che colpiscono molto Rochester e che gli fanno capire quanto sia una donna decisa, coerente e brava a difendersi.
I due discutono per un po’ a proposito di etica e religiosità e Jane sembra sempre avere la risposta giusta, anche quando Rochester parla di errori commessi nel suo passato. Dopo di che la conversazione termina poiché è ora di mettere a letto Adele.
Jane è molto affezionata alla bambina e da una conversazione intuisce che potrebbe essere la figlia di Rochester nata dalla relazione con la madre, Celine Varens, ma l’uomo non lo crede possibile. Questo la rende orfana a tutti gli effetti – condizione che accomuna Jane ed Adele – e la rende meritevole di maggiore amore ed attenzione. Inoltre stabilisce che il signor Rochester tutto sommato è una brava persona e dunque spera di poterlo aiutare a gestire il suo passato, qualunque esso sia.
Una sera mentre è sdraiata a letto sente la solita risata demoniaca che viene dalla soffitta. Inoltre qualcuno è fuori dalla sua camera poiché ode dei passi che si allontanano. Quando esce per parlare con la signora Fairfax si accorge che il corridoio è pieno di fumo che esce dalla stanza del signor Rochester.
Quando accorre vede che le tende della sua stanza hanno preso fuoco e l’uomo è mezzo incosciente. È costretta a gettare su di lui una bacinella d’acqua per spegnere l’incendio e per cercare di svegliarlo. Quando i due parlano dell’accaduto Rochester le dice che è stata la sarta, Grace Poole, e chiede a Jane di tacere sull’accaduto. L’uomo la ringrazia e le afferra la mano come se non volesse lasciargliela andare, ma Jane lo convince che è meglio che si allontani prima che arrivi la signora Fairfax.
Il giorno dopo Jane incontra Grace. La donna si comporta come se nulla fosse accaduto e anche gli altri domestici fanno lo stesso. Trova molto strano che Rochester le abbia imposto di tacere sull’incidente della sera precedente. Quando crede che l’uomo voglia parlare con lei dell’accaduto, scopre dalla signora Fairfax che se n’è andato subito dopo colazione per stare con alcuni amici a dieci miglia di distanza in una casa chiamata The Leas. Secondo lei resterà lì per almeno una settimana.
Jane non può fare a meno di domandare se in quella residenza ci siano delle donne. In effetti ce ne sono alcune, tra cui Miss Blanche Ingram, una splendida aristocratica che a detta della signora Fairfax potrebbe divenire la moglie di Rochester a breve.
La notizia turba molto Jane. Sebbene Blanche abbia dieci anni meno di Rochester, Jane si ritiene una sciocca per aver creduto che l’uomo fosse interessato a lei. Passa le successive due settimane a disegnare l’ipotetico aspetto di questa misteriosa donna.
Dopo due settimane la signora Fairfax riceve una lettera in cui il signor Rochester spiega che tornerà entro pochi giorni con un gruppo di amici, dunque è necessario preparare la casa per accoglierli. Nel frattempo Jane non può fare a meno di domandarsi che cosa faccia Grace Poole, dato che trascorre quasi tutto il suo tempo da sola al terzo piano e non aiuta nessuno a far nulla. Anzi, durante una conversazione scopre che Grace è la domestica più pagata di tutte e “per quello che fa merita tutti quei soldi”.
Finalmente giovedì il padrone di casa arriva con tutti gli ospiti, alcuni in carrozza ed altri a cavallo. Tra di essi c’è una bella donna con un vestito viola che sta cavalcando accanto a Rochester. Si tratta di Blanche Ingram.
C’è molto trambusto in casa e Jane cerca di passare inosservata, ma Rochester invece pretende che lei ed Adele vadano a socializzare con loro dopo cena. Quando si reca nel salone Jane non può fare a meno di notare che Blanche, oltre ad essere molto bella, assomiglia a quel ritratto che lei stessa ha disegnato senza averla mai vista. Tuttavia osservandola con attenzione si rende conto che ha dei modi non adatti al signor Rochester.
Jane alla luce di questi pensieri si scopre innamorata dell’uomo nonostante sia un po’ più brutto e più vecchio rispetto ad altri uomini nella stanza. Ma questo è solo un dettaglio, nonostante si ritenga adatta all’uomo, è convinta che non sarà mai interessato a lei seriamente per via del divario sociale.
Blanche si dimostra antipatica ed altezzosa. Racconta episodi della sua infanzia in cui lei e i suoi fratelli si divertivano ad infastidire i domestici e questo riporta Jane ai suoi vecchi dissapori con la zia e i cugini Reed. La festa entra nel vivo, Rochester si mette a cantare con Blanche. Nonostante Jane sia rapita dalla sua voce trova il modo di andarsene poiché si sente troppo a disagio. L’uomo se ne accorge immediatamente e prova a trattenerla, ma non c’è nulla da fare. La congeda con un buonanotte mia…, senza terminare la frase.
La festa a Thornfield continua le sere successive. Jane è costretta ad assistere a giochi in cui Blanche e Rochester simulano di essere romanticamente innamorati oppure sposati. Questa situazione la mette davvero a disagio al punto da non unirsi alla compagnia nonostante gli inviti di Rochester.
L’unica cosa che la consola è che, a suo parere, Blanche non può essere in grado di soddisfare le aspettative di Edward. È molto appariscente, ma non è genuina. Ha idee brillanti ma la sua mente è povera ed il suo cuore è sterile per natura. Blanche non l’ha davvero conquistato.
Invece le poche volte in cui è rimasta da sola con lui ha capito come farlo diventare di buonumore. Ne apprezza perfino la maleducazione ed il sarcasmo perché lo rendono ai suoi occhi una persona ancora più profonda. Come se non bastasse la signorina Blanche ha dimostrato antipatia perfino nei confronti di Adele, punto decisamente a suo sfavore.
Nonostante a Thornfield ci siano ancora ospiti, Rochester si allontana dalla residenza per affari. In sua assenza si presenta alla porta un certo Mason, un suo vecchio conoscente proveniente dalle Indie occidentali. Le sorprese non finiscono qui.
Poco dopo anche un gruppo di zingari giunge a Thornfield. Tra di loro c’è una veggente che per l’occasione predice ad ogni ospite femminile il futuro, in particolar modo quello sentimentale. Nemmeno Jane riesce a sottrarsi allo stravagante incontro. Entra con riluttanza e dopo una serie di adulazioni e belle parole la veggente cambia discorso e inizia a parlarle di Rochester. Suggerisce a Jane che l’uomo potrebbe essere innamorato di Blanche e che i due probabilmente stanno per sposarsi. Jane ammette che è vero, forse sono fidanzati ma di sicuro non sono innamorati. Il discorso va avanti un po’ finché accade qualcosa di inaspettato. La voce della vecchia cambia, si toglie il costume e sotto il travestimento appare Rochester!
Jane è stupita ed anche infastidita, ma sa di non aver detto nulla di compromettente.
Jane coglie l’occasione per comunicargli che in salone c’è un signore di nome Mason. La notizia gli fa avere un piccolo di mancamento e Jane è costretta a dargli una mano a sedersi. Rochester chiede a Jane cosa farebbe nel caso in cui tutti lo abbandonassero o ce l’avessero con lui. Lei risponde che non se ne andrebbe ma rimarrebbe da lui a confortarlo.
Lo accompagna dall’uomo e poi sale nella sua stanza. Poco dopo si accorge che Rochester ha condotto Mason in una stanza per la notte.
Quella notte Jane viene svegliata da un nuovo grido d’aiuto. Si precipita nel corridoio e scopre che Mason è stato ferito e morso ad un braccio. Non appena la situazione torna sotto controllo e dopo l’intervento di un chirurgo, Jane e Rochester sono liberi di parlare da soli. Per mezzo di una metafora Rochester fa capire a Jane di aver commesso degli errori gravi in passato per di più in un paese straniero. Vorrebbe sposarsi ma per poterlo fare dovrebbe infrangere una regola. Chiede a Jane cosa ne pensa di ciò ma lei gli risponde che prima di fare qualunque cosa dovrebbe risolvere questo problema. La risposta infastidisce Rochester al punto da farlo divenire scortese e sarcastico. Afferma che sposare Blanche sarebbe la giusta soluzione e poi si allontana senza che Jane possa rispondere.
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