Articolo dedicato alla figura di Emma Bovary, Protagonista del Romanzo Madame Bovary, Mœurs de province di Gustave Flaubert
L’articolo di oggi analizza Emma Bovary, la Protagonista di Madame Bovary, Mœurs de province di Gustave Flaubert. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta a puntate sul giornale La Revue de Paris in un arco di tempo di circa due mesi e mezzo, cioè dal 1 ottobre al 15 dicembre 1856.
La vicenda ruota attorno alla figura di Emma Rouault, una ragazza di campagna che sposa un ufficiale sanitario, Charles Bovary. Nonostante la nascita di una bambina, il matrimonio si rivela così lontano dalle sue aspettative romantiche da indurla ad intrecciare deludenti e anche traumatiche relazioni extraconiugali. Come se non bastasse, Emma è dominata dall’irrefrenabile bramosia di vivere una vita nel lusso. Ingannata da un mercante senza scrupoli, dilapida il patrimonio coniugale in inutili beni di valore e si indebita così gravemente da giungere al suicidio.
Puoi leggere la versione integrale del Romanzo di Flaubert cliccando qui.
Come spesso accade quando si tratta di letteratura che esce dai dettami canonici ed accettabili per un determinato tempo storico, Madame Bovary viene giudicato immorale ed osceno dai pubblici inquirenti del Secondo Impero Francese. In quel periodo infatti in Francia vigeva il regime monarchico ed autoritario di Napoleone III, Questo governo – durato dal 1852 al 1870 – attuava una forte repressione verso tutto ciò che era considerato liberale o espressione di autonomia.
L’autoritarismo di Napoleone III aveva colpito parecchi ambiti espressivi, dalle materie insegnate nei licei alla disciplina scolastica, dalla stampa alle elezioni. Dunque un romanzo come Madame Bovary che parlava di infedeltà coniugale e delle convenzioni socio-culturali della borghesia francese di provincia, difficilmente avrebbe scampato la censura.
Flaubert infatti viene processato per oltraggio alla morale e alla religione a partire da gennaio 1857 fino ai primi giorni di febbraio 1857. Fortunatamente viene assolto grazie alla grande capacità dell’avvocato difensore Marie Antoine-Jules Sénard di mostrare Madame Bovary – non come il resoconto osceno di una serie di adulteri – ma piuttosto come un severo monito di cosa accade quando si crede ai valori sbagliati.
Il clamore sollevato dal processo aumenta la curiosità dei lettori verso il romanzo di Flaubert e quando – il 15 aprile 1857 – Madame Bovary viene pubblicato in due volumi ottiene un immediato successo di pubblico. Vengono vendute quasi 6800 copie in soli due mesi.
Madame Bovary è considerato uno dei primi romanzi appartenenti al Realismo, movimento letterario che si è sviluppato nella seconda metà dell’Ottocento in Europa e che si proponeva di descrivere la realtà sociale in modo concreto ed obiettivo lasciando dunque al lettore il compito di interpretare i fatti secondo la propria idea, la propria coscienza.
Non a caso Madame Bovary è narrato in Terza Persona Onnisciente, una tipologia di Punto di Vista che si adatta molto bene alle esigenze del Realismo in quanto (quasi sempre) è oggettivo ed è dotato di conoscenze superiori ai personaggi.
Emma Bovary – Curiosità
Per la creazione della figura di Emma Bovary e della trama del romanzo, Flaubert pare si sia ispirato ad alcuni fatti realmente accaduti. Nel 1848 lo scrittore francese si trovava nel bel mezzo di uno stallo creativo e l’amico Louis Bouilhet gli aveva suggerito di prendere spunto dal caso Delamare, uno sconcertante fatto di cronaca che in quel periodo in Francia era sulla bocca di tutti.
Un medico dell’ospedale di Rouen, divenuto vedovo, aveva sposato Delphine una giovane e bella donna. Purtroppo la donna, stravagante e capricciosa, si era stancata in fretta della vita di provincia; aveva intrecciato diverse relazioni extraconiugali e aveva speso tutto il denaro coniugale in abiti, gioielli ed oggetti futili. Travolta dai debiti, si era suicidata a soli 27 anni lasciando orfana la figlia avuta con Delamare. Il medico rimasto poi solo si era tolto anch’egli la vita.
Nonostante Flaubert avesse dichiarato chiaramente che “in Madame Bovary non c’è nulla di vero”, è innegabile che la trama del suo romanzo sia praticamente identica al caso Delamare.
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D’altronde è noto che Madame Bovary sia uno dei romanzi realisti più importanti mai scritti e che Flaubert fosse alla continua ricerca, oltre che della parola perfetta, anche del giusto contatto tra realtà ed immaginazione. Secondo lui il romanziere doveva scrivere storie partendo da ciò che conosceva da vicino. Dunque la minuziosa ricerca della verosimiglianza nelle sue opere e l’identificazione profonda con i propri personaggi potrebbero essere l’origine della famosa frase «Madame Bovary, c’est moi»
Infine l’idea di chiamare la protagonista Emma Bovary gli venne nel 1849 durante un viaggio in Egitto con l’amico Maxime Du Camp. Mentre osservava il placido scorrere del fiume Nilo, Flaubert all’improvviso avrebbe pronunciato le parole “l’ho trovato! Eureka! Eureka! La chiamerò Emma Bovary!” Questa affermazione non è molto accreditata dai critici, i quali attribuiscono il cognome Bovary ad altre cause, eppure il direttore dell’albergo in cui Flaubert e Du Camp soggiornavano a Il Cairo era un francese di nome Bouvaret.
Emma Bovary – analisi del personaggio:
BIOGRAFIA:
La descrizione della vita di Emma Rouault inizia dall’età di tredici anni quando, per motivi di studio, entra nel convento della città di Rouen. Si dimostra subito una studentessa diligente e appassionata, in quanto il misticismo della vita monastica fa appello al suo temperamento sentimentale.
È qui che viene in contatto con la letteratura romantica per la prima volta, le cui ideologie la influenzeranno per tutta la sua esistenza. Una vecchia lavandaia del convento fornisce alle studentesse romanzi ambientati in luoghi esotici. Le immagini idilliache di fanciulle che si struggono per i loro amanti colpiscono Emma profondamente.
Quando sua madre muore, la ragazza deve lasciare il convento e tornare alla fattoria di famiglia da cui proviene.
È durante un’emergenza medica – capitata a suo padre, Monsieur Rouault – che Emma e Charles Bovary si conoscono. Emma, già suggestionata da sogni e fantasticherie apprese dalla letteratura romantica del tempo crede che, grazie al matrimonio con Charles, uomo perbene e proveniente da una famiglia benestante, possa finalmente realizzare i suoi desideri di una vita appagante.
Non passa troppo tempo ed Emma si rende conto che la sua esistenza non è affatto destinata al miglioramento sociale e tantomeno all’amore romantico. La vita con Charles a Tostes è noiosa e del tutto priva di situazioni stimolanti. È convinta che un uomo debba avere tutte le risposte della vita ed essere competente in un’ampia varietà di cose, invece Charles è compiacente, noioso e disinteressato alla cultura. Da’ per scontato la felicità di sua moglie e lei ne risente segretamente.
Poiché Charles non esprime mai emozioni profonde, Emma conclude che il suo amore per lei non è affatto fuori dall’ordinario.
Per compensare la sua delusione, Emma passa il tempo a disegnare, suonare il pianoforte, leggere e gestire la casa con meticolosa cura. Nonostante la sincerità dei sentimenti verso Emma e le delicatezze che spesso mostra verso di lei, Charles è troppo spesso assente a causa del proprio lavoro. Questa condizione gli impedisce di accorgersi che la donna diviene giorno dopo giorno sempre più insoddisfatta della sua vita matrimoniale, imbottita di idee stravaganti derivate dalla lettura assidua di romanzi.
Un giorno riceve una cagna di levriero italiano in regalo da un cliente del marito. Nelle lunghe passeggiate insieme all’animale il suo pensiero ricorrente è “perché mai mi sono sposata? Immagina che se avesse aspettato più a lungo un uomo più adatto a lei sarebbe entrato nella sua vita.
Il disprezzo di Emma nei confronti del marito, da lei considerato uomo maldestro e del tutto privo di fascino, ed il malcontento verso la vita che conduce, esplodono quando la donna viene a contatto diretto con la vita degli aristocratici. I coniugi Bovary vengono invitati ad un ballo presso il castello di La Vaubyessard dal marchese Andarvilles. In questa occasione la signora Bovary può vedere con i propri occhi e toccare con mano quello stile di vita che ha sempre desiderato.
Poiché è cieca verso tutte le apparenze esteriori, non riesce a considerare che la vita interiore degli aristocratici potrebbe essere piena di delusioni, proprio come la sua. Una volta ritornati a casa la donna si crogiola per settimane nel ricordo di tale evento ma ciò non fa altro che rafforzare la sua crescente insoddisfazione al punto da farle perdere interesse verso i suoi usuali passatempi.
Invidia chiunque si rechi a Parigi, compresi i pescivendoli che passano sotto la sua finestra ogni mattina. Compra una mappa di Parigi e memorizza ogni riga. Si iscrive alle riviste femminili e fantastica sulla vita delle donne reali. Arriva a credere che l’unica cosa che manca nella sua vita sia l’ambiente adatto. Licenzia la vecchia cameriera e assume una ragazza di campagna di quattordici anni e la istruisce come se dovesse servire la famiglia reale.
Sebbene il lavoro di Charles prosperi Emma è segretamente convinta che suo marito non abbia ambizioni professionali, se non quella di mantenere il suo status attuale. Aspettando invano che accada qualcosa di eccitante, Emma diventa cronicamente depressa e passa il tempo ad oziare. Charles conscio e preoccupato delle condizioni fisiche e psicologiche di sua moglie decide di trasferirsi da Tostes a Yonville-l’Abbaye, sperando che il cambiamento possa giovarle.
A Marzo, quando i due partono per Yonville, la donna è già incinta.
Emma e Charles risiedono presso l’Hotel Lion d’Or in attesa che la nuova casa sia pronta. Qui Emma conosce Léon Dupuis, un giovane studente di giurisprudenza e praticante notaio con cui condivide ideali romantici e desiderio per la bella vita.
A Younville Charles è privo di pazienti ma è felicissimo per il progresso della gravidanza di Emma. Emma invece si rassegna alle sue condizioni e, poiché non può permettersi ciò che vuole, non fa preparativi per il bambino. Spera che si tratti di un maschietto cosicché da adulto potrà gestire la propria vita come meglio crede. Invece una domenica mattina all’alba nasce una bambina. Emma la chiama Berthe perché si ricorda di aver sentito pronunciare quel nome dalla marchesa di La Vaubyessard.
Léon ed Emma hanno l’occasione di approfondire la loro amicizia ed il ragazzo, sebbene sia attratto dalla donna, non ha il coraggio di dichiarare il suo amore.
Emma si accorge dell’interesse di Léon ma lui invece la ritiene inaccessibile. Col tempo la donna diventa sempre più magra, più malinconica e dentro di sé è condizionata dall’amore segreto per Léon. I sentimenti repressi di Emma e i sogni non realizzati aggiungono altro tormento, e la completa ignoranza del marito nei confronti della sua sofferenza la esaspera ancora di più.
Una sera, mentre siede alla sua finestra, Emma sente suonare la campana della chiesa e le viene in mente la sua fanciullezza nel convento. Cercando una guida spirituale si fa strada verso la chiesa e trova l’abate, Monsieur Bournisien. Nonostante il suo tentativo di attirarlo in una conversazione sulla sua crisi spirituale, il prelato non riesce a cogliere la vera ragione della sua visita e le offre solo pensieri banali. Una nuova ulteriore delusione per Emma.
Intanto Léon insoddisfatto della vita a Yonville decide di trasferirsi a Parigi per completare i suoi studi di giurisprudenza. Questa situazione contribuisce ad intristire ulteriormente la donna poiché, oltre a dover subire l’improvvisa separazione dall’uomo, immagina la vita eccitante che avrà la fortuna di vivere una volta giunto nella capitale francese.
Nel frattempo Emma, per placare la sua insoddisfazione, spende cifre esorbitanti alle spalle del marito per comprarsi articoli di lusso di tutti i tipi, ben al di sopra delle reali possibilità famigliari.
Dopo la partenza di Léon, Emma conosce Monsieur Rodolphe Boulanger, un dongiovanni incallito che ha recentemente acquistato una grande tenuta vicino al villaggio. La donna è incantata dai discorsi di Boulanger. Nonostante le numerose relazioni, le dice di non avere mai conosciuto la vera felicità. Ha compreso che il destino li abbia fatti incontrare e queste parole sono per Emma un sogno che si realizza.
La relazione tra i due inizia durante un’escursione a cavallo quando, rimasti soli, si abbandonano ai piaceri della carne. Emma è raggiante. Ripete con gioia ho un amante, vedendosi finalmente come l’eroina dei suoi romanzi. Rodolphe ed Emma si scrivono ogni giorno e si incontrano non appena possibile.
Tuttavia dopo un po’ di tempo Rodolphe comincia ad essere infastidito dell’eccessiva devozione di Emma verso di lui e dalle continue richieste di riaffermare il suo amore. Dopo sei mesi il loro rapporto diventa freddo e formalizzato. Emma ricorda la sua perduta giovinezza e le illusioni romantiche che le erano care.
Nei suoi successivi incontri con Rodolphe è scontrosa e distante. È toccata dal rimorso e comincia a chiedersi perché non ami Charles.
Charles nel frattempo sbaglia un’operazione chirurgica e questo ha effetti molto negativi sulla sua carriera e dunque sul patrimonio di famiglia, già prosciugato gravemente dagli acquisti di beni di lusso praticati da Emma.
Il disprezzo di Emma verso Charles e sulle sue evidenti incapacità, cresce a dismisura.
Quella notte Rodolphe trova Emma che lo aspetta e la loro passione si rinnova. L’odio di Emma nei confronti di Charles alimenta il suo amore per Rodolphe. Intanto Emma inizia a ordinare dal commerciante del paese, Monsieur Lheureux, tutto ciò che colpisce la sua fantasia, compresi regali costosi.
Rodolphe è davvero stanco di Emma e le sue continue richieste di affetto. La tratta come un giocattolo sessuale. Invece la passione di Emma per Rodolphe oscura il suo senso del pudore e le matrone del villaggio iniziano a parlare del suo comportamento scandaloso.
Chiede a Rodolphe di salvare lei e sua figlia da questa vita e l’uomo sembra accettare la richiesta. Emma diventa estremamente felice e tutti sono stupiti dall’improvviso cambiamento del suo temperamento. Emma sognando la vita incredibilmente romantica che lei e Rodolphe condurranno in qualche terra lontana, ordina un mantello, un baule e una borsa da Lheureux.
Rodolphe ed Emma contano di partire entro un mese ma, quando arriva il momento tanto atteso da Emma, Rodolphe le fa recapitare una lettera in cui le spiega che la loro relazione non potrà mai funzionare e la lascia. Come se non bastasse Charles le dice che ha sentito dire che Monsieur Rodolphe sta partendo per un viaggio. Quando vede la carrozza del suo amante passare sotto casa, lo shock è tale da farla cadere all’indietro sul pavimento. Charles riesce a rianimarla e la portano delirante nel suo letto. Per quarantatré giorni, Charles rimane al fianco della moglie prostrata e silenziosa.
Emma si riprende lentamente. Durante l’apice della sua malattia sperimenta una splendida visione di Dio che le fa acquisire una nuova religiosità. Il prete le fornisce un assortimento di libri, tra cui alcuni romanzi religiosi, ma quando Emma comprende che non hanno alcun legame con le passioni del mondo reale, si allontana anche da questo interesse.
Seppellisce la memoria di Rodolphe nel profondo e, dato che si è ripresa abbastanza bene, accetta l’invito di Charles di recarsi all’Opera di Rouen ad ascoltare il famoso cantante Lagardy.
Il destino fa incontrare di nuovo Emma e Léon Dupuis proprio in teatro. Decisa a non commettere lo stesso errore fatto in passato, intraprende una nuova relazione extraconiugale, fingendo di prendere lezioni di pianoforte in città ogni settimana. La sua passione per Léon è così spericolata che osa camminare apertamente con lui per la strada. Nonostante Emma condivida con Léon ideali romantici e il disprezzo verso la banale vita di provincia, anche questa relazione si affievolisce e si interrompe.
Intanto la situazione economica le sta sfuggendo di mano. Oltre alle voci sempre più insistenti sull’abitudine di Emma a praticare l’adulterio, il vero dramma riguarda i debiti esorbitanti che la donna ha contratto, ingannata dallo scaltro commerciante Monsieur Lheureux. Un giorno riceve un documento che proclama che deve pagare 8.000 franchi entro 24 ore altrimenti subirà’ un sequestro pubblico di tutti i suoi beni. Quando si reca da Lheureux per parlare, l’uomo le dice che lei ha molti amici e che potrebbe raccogliere i soldi attraverso di loro.
Davanti al netto rifiuto dei suoi ex amanti di fornirle un prestito, presa dalla disperazione ingoia una manciata di arsenico e va a casa. Emma Bovary muore tra le sofferenze assistita dal marito Charles.
Charles già sconvolto dalla morte della moglie, viene a conoscenza dell’adulterio praticato con Rodolphe e dei gravi debiti contratti alle sue spalle. Nemmeno l’uomo sopravvive a lungo e muore poco dopo lasciando orfana la vera figura innocente contenuta nel romanzo, ovvero la piccola Berthe Bovary.
Emma Bovary – analisi del Personaggio
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a presto
Simona
Author & Admin di Scrittissimo.com